Carofiglio ha incantato i monzesi a La Feltrinelli
Lo scrittore barese, fratello di Gianrico e "maestro assoluto del ricordo", in città con il suo ultimo romanzo

Carofiglio ha incontrato i lettori monzesi a La Feltrinelli di via Italia per presentare il suo ultimo romanzo L'estate dell'incanto
Carofiglio a La Feltrinelli
Che la sua presenza richiamasse un così gran numero di persone era quasi scontato. E del resto, quando si tratta dello scrittore Francesco Carofiglio, fratello del noto ex magistrato, ex politico e scrittore Gianrico, un tuffo nelle emozioni è sempre assicurato.
Nello specifico quelle intensissime legate a un passato ormai scomparso ma che riemerge con una potenza inarrestabile a condire la quotidianità con dolci carezze, declinate attraverso il personaggio di Miranda, protagonista del suo ultimo romanzo L’estate dell’incanto, edito da Piemme e presentato martedì sera a La Feltrinelli di via Italia.
Dove l’autore ha dialogato con il nostro giornalista Andrea Loddo e declamato alcune delle sue pagine. Soggiogando letteralmente i presenti.
L'estate dei ricordi
Miranda, elegante e volitiva signora novantenne, ricorda l’estate del 1939, quando con la madre parte da Firenze per trascorrere le vacanze nella casa del nonno paterno. Un esperienza che ben presto si trasforma nel più desiderabile dei sogni, ma che come tutti i sogni s’interrompe improvvisamente con l’avvento della seconda guerra mondiale.
Un romanzo, quella dello scrittore barese, nel quale le parole divengono veri e proprie opere d'arte, puntuali come i dipinti dei fiamminghi ed esaltanti come le tavole degli impressionisti. C'è un mondo nel quale si muovono i personaggi che è costruito con evidenza e precisione, in ogni più piccola sfumatura di colori, luci, suoni e profumi.
A sottolineare l'intensa capacità narrativa di Carofiglio, cui va il merito oltretutto di essere riuscito a tradurre l'animo femminile della protagonista in maniera magistrale.
L'estate di Miranda
Ed è proprio la figura di Miranda ad aver offerto all’autore lo spunto per una divagazione sul senso della vita, e soprattutto sull’importanza della memoria e del ricordo. Dei quali, a tutti gli effetti, Carofiglio è maestro assoluto. Senza indulgere mai nel rimpianto. "La vita è arredata di piccoli soprammobili della memoria, e basta uno sguardo per poterne godere" ha sottolineato.
In lui la poesia, masticata fin dalla più tenera età grazie alla madre Enza Buono, famosa scrittrice, e la prosa, si fanno espedienti per affrontare l’esistenza. Sarà per questo che leggere le sue pagine è come gustare il più sublime dei nettari.
Impossibile dunque privarsi di tale privilegio.