A casa seicento lavoratori

Dopo l'arresto dei fratelli Fazio di Macherio e Lissone, titolari dell'azienda Securpolice

A casa seicento lavoratori
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E' appeso a un filo il futuro di seicento lavoratori.

L'azienda per la quale hanno prestato servizio, la Securpolice di Cinisello, società di vigilanza, è stata commissariata il 15 maggio in concomitanza con l'arrestato dei titolari, i fratelli Alessandro Fazio di Macherio e Nicola di Lissone.

Inchiesta "Security"

Quindici ordinanze di custodia cautelare, di cui 11 in carcere, sono state eseguite su richiesta della Dda (Direzione distrettuale antimafia) di Milano, guidata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini.

Soggetti accusati a vario titolo di far parte di un'associazione per delinquere che avrebbe favorito gli interessi del clan catanese dei Laudani.

Brianzoli coinvolti

Oltre ai fratelli Fazio figurano nei fascicoli Orazio Elia, ex dipendente del San Gerardo, e Vincenzo Strazzulla, titolare di una pizzeria di Lissone.

Sempre di Lissone è Antonino Ferraro, commercialista di 55 anni, che avrebbe fatto da prestanome ad alcune società riconducibili agli indagati.

I dipendenti

Si occupavano della sorveglianza della Villa Reale, di quella del Tribunale di Milano e della sicurezza di gruppi industriali come la Alstom di Sesto San Giovanni.

L'unica cosa che resta loro da fare è attendere che la trattativa in corso tra i sindacati che li rappresentano e il commissario Alessandro Sabatino vada a buon fine.

I sindacalisti

"La situazione è complicata - ha ammesso Vincenzo Quaranta, sindacalista della Cgil che sta seguendo la trattativa - Ovviamente noi auspichiamo un esito che vada incontro alle esigenze dei lavoratori. L'ipotesi alla quale noi guardiamo è quella per cui, chiunque subentri nei vari servizi, si prenda in carico anche il personale".

 

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