Cassoeula da record con il Comitato Cernobyl Brianza

Oltre duecento gli invitati alla tradizionale cena che si è svolta all'oratorio maschile di Arcore

Cassoeula da record con il Comitato Cernobyl Brianza
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Una cassoeula da Guinness dei primati.

Si è svolta sabato sera, all'oratorio maschile di Arcore, la tradizionale cena organizzata dal Comitato Cernobyl Brianza.

Una cena benefica

La cena, a base anche di brasato e polenta, ha riscosso molto successo. Infatti erano oltre  200 gli invitati che hanno preso parte al convitto.

Tutti i fondi raccolti verranno destinati alla ospitalità dei bimbi bielorussi che avverrà nel prossimo mese di giugno.

La storia del Comitato arcorese

Sono passati 31 anni dalla tragedia di Cernobyl.  Il devastante impatto dell’esplosione dell’ormai tristemente famosa centrale nucleare si fa tuttavia sentire ancor oggi sulle popolazioni del Nord dell’Ucraina e soprattutto della Bielorussia.

Da ben ventuno primavere c’è però un dinamico gruppo di «samaritani» di tutto l’Arcorese che dà tutto se stesso per dare un minimo sollievo in particolare agli sfortunati bimbi dell’ex Unione sovietica: stiamo parlando del «Comitato Cernobyl della Brianza».

L’associazione è nata nel 1996 e da allora, ogni estate, regala a una trentina di ragazzi provenienti dalla Repubblica bielorussa un mese di vacanza in Italia, che consente loro di depurarsi un po’ dalla radioattività.

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Nati inizialmente come Comitato di Lesmo, Camparada e Correzzana

«Siamo nati inizialmente come Comitato di Lesmo, Camparada e Correzzana - aveva raccontato lo storico ex presidente del Comitato Claudio Vascelli qualche mese fa al Giornale di Vimercatge- ma è ad Arcore che abbiamo trovato più sostegno. Il Comune ci ospita per le riunioni nell’ex asilo di via Belvedere. Dal 1996 siamo riusciti a portare in Brianza tantissimi bimbi bielorussi e non abbiamo alcuna intenzione di fermarci».

La filosofia del sodalizio

La filosofia del «Comitato Cernobyl della Brianza» è un po’ diversa rispetto a tanti altri gruppi analoghi dello Stivale.

«Sono talmente tanti i bimbi bisognosi di cure - ha concluso Vascelli - che abbiamo deciso che ogni famiglia non può ospitare lo stesso ragazzo per più anni. Per tutti noi è un grosso impegno, ma lo facciamo con passione. Certo avremmo bisogno del sostegno di altri volontari e magari anche di qualche contributo economico da parte del Comune di Arcore, poiché durante il giorno i bimbi sono ospitati a turno negli oratori dei paesi vicini e bisogna seguirli e organizzare per loro giochi e attività».

Per informazioni sulle attività del sodalizio clicca qui

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