Cesano Maderno

Catcalling, la battaglia della consigliera comunale

"Donne, riprendiamoci la libertà di camminare senza sentirci sbagliate".

Catcalling, la battaglia della consigliera comunale
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Catcalling, la battaglia della consigliera comunale di Cesano Maderno Sara Spadafora.

La battaglia della consigliera

Si scrive catcalling e si legge molestia di strada. Ma per qualcuno sono solo apprezzamenti da considerare con benevolenza. Ed è a loro che la consigliera comunale di maggioranza Sara Spadafora (Pd), 37 anni, avvocata ("Con la a finale, ci tengo") , si è rivolta con un post sui social: "A chi considera le molestie di strada complimenti dei quali le donne dovrebbero essere lusingate, confesso una cosa: per circa diciotto anni ho evitato - per quanto possibile - di percorrere un tratto di strada in particolare, perché mi ricorda delle tantissime e mai gradite suonate di clacson, fischia, urlatine varie provenienti da bici, auto, motorini e camion".

Lo sfogo di Aurora Ramazzotti

Dopo lo sfogo social di Aurora Ramazzotti, si fa un gran parlare di catcalling e della sgradevole sensazione, per le donne che ne sono vittime, di sentirsi, nel migliore dei casi, un oggetto in esposizione. Cresciuta al Villaggio Snia di Cesano Maderno, per anni e anni la consigliera dem ha evitato di percorrere a piedi "la strada che ero obbligata a fare, da ragazzina, per andare ovunque, dalla fermata dell’autobus all’edicola, dall’oratorio alla palestra".

"Camminare senza sentirsi sbagliate"

Fino all’altro giorno: "Siccome la mia decisione di evitare di percorrere quella strada deriva dalle molestie che, sola o in compagnia di amiche, ho subito negli anni, l’altro pomeriggio ho deciso di farmi una passeggiata e di riprendermi un pezzo di qualcosa che le donne non dovrebbero mai perdere: la libertà di camminare senza sentirsi sbagliate".

L'invito alle donne: "Non vi vergognate"

Spadafora lancia un invito: "Mi piacerebbe che altre donne che come me hanno subito catcalling mi contattassero per lasciarmi la loro testimonianza. Non dobbiamo vergognarci di rendere noto quello che ingiustamente subiamo o abbiamo subito. Condividere il nostro vissuto aiuta le altre a sentirsi meno sole e a trovare il coraggio di affrontare le situazioni. E poi chissà che da queste storie non possa nascere una progettualità con le scuole del territorio per iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza in occasione della prossima Giornata internazionale contro la violenza alle donne. Sarebbe davvero bellissimo. E importantissimo".

 

 

 

 

Il servizio completo sul Giornale di Seregno in edicola da martedì 13 aprile 2021.

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