Cesano, condannato per aver lasciato morire di fame il proprio cane
Grazie alla battaglia legale di LNDC Animal Protection, un anno e mezzo di reclusione (pena sospesa) all’uomo che ha lasciato la propria cagnolina chiusa in casa, senza acqua né cibo.
Nikita fu trovata morta nella primavera del 2017 all'interno di una abitazione di Cesano Maderno. Nikita era una cagnolina di piccola taglia che ha dovuto subire una morte atroce, per sete e per fame.
Cesano, condannato per aver lasciato morire di fame il proprio cane
A lasciarla senza cibo e acqua per un numero imprecisato di giorni (forse 15) il suo proprietario che ai tempi, dopo essere stato rintracciato dalle Forze dell'ordine, si giustificò dicendo che era rimasto fuori casa più giorni del previsto per un impegno di lavoro. Seguì una denuncia da parte della LNDC Animal Protection che si costituì anche parte civile nel procedimento a carico dell'uomo, un 60enne, in modo da seguire in prima persona l'evoluzione delle indagini.
Ieri, martedì 26 aprile, dopo cinque anni, è arrivata la sentenza del Tribunale di Monza pronunciata dal giudice Maria Letizia Brambilla che ha condannato l'uomo, che non si è mai presentato in giudizio tanto da essere stato dichiarato irreperibile, a un anno e mezzo (con pena sospesa). Non solo, il magistrato ha disposto anche il risarcimento di 10mila euro in favore della Lega Nazionale Difesa del Cane, oltre all'obbligo di pagare 2mila euro di spese processuali.
“Dopo 5 anni finalmente è arrivata la condanna, ma le pene per questi reati dovrebbero essere molto più dure - sono state le prime parole di Piera Rosati, Presidente della LNDC Animal Protection. Quest’uomo dovrà fare i conti anche con la propria coscienza, se ce l’ha”.
In base a quanto emerso nel corso del processo - spiega Michele Pezone, legale e Responsabile Diritti Animali LNDC Animal Protection contattato telefonicamente dalla nostra redazione “l’uomo aveva smesso di pagare l’affitto dell’appartamento e per questo l’aveva lasciato, abbandonando al suo interno la povera cagnolina".
Senza cibo ne acqua per almeno 15 giorni
Non è stato tuttavia possibile sapere con certezza quanto tempo Nikita sia rimasta da sola, ma secondo il veterinario dell’ATS sentito in udienza le sue condizioni erano quelle di un cane rimasto senza cibo e acqua per almeno 15 giorni. Il giudice ha quindi condannato l’uomo a 1 anno e 6 mesi di reclusione per aver causato la morte dell’animale,” ai sensi dell’articolo 544-bis del Codice Penale.”
“Questa vicenda è davvero raccapricciante e non ci possono essere scusanti né perdono per il comportamento spietato di quest’uomo”, aggiunge Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection. “È straziante pensare quanto abbia sofferto questa povera cagnolina, agonizzando giorno dopo giorno senza poter bere e mangiare fino a morire di fame e di sete. Non riesco davvero a capire come quest’uomo possa essere così senza cuore. Se l’avesse abbandonata per strada, avrebbe comunque avuto una possibilità di sopravvivenza mentre così ha scelto deliberatamente di condannarla a morte nel modo più crudele possibile. Seppure a causa dei limiti della legge la pena non è certo adeguata alla gravità del fatto, sono comunque contenta di questa condanna ottenuta anche grazie all’impegno del nostro ufficio legale. Questa storia straziante ci ricorda quanto sia necessaria una riforma della legge 189 del 2004 per rendere le pene più severe verso coloro che maltrattano e uccidono animali. Oltre alla condanna penale, comunque, mi auguro che quest’uomo faccia i conti con la propria coscienza, se ce l’ha.”