Muggiò

Chiede di raccogliere i bisognini dei cani ma gli lanciano le uova dentro al cancello

La vicenda vissuta dalla famiglia di Alessandro Girardin che abita nel quartiere San Carlo.

Chiede di raccogliere i bisognini dei cani ma gli lanciano le uova dentro al cancello
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Può sembrare una delle tante lamentele contro il malcostume di certi padroni che non raccolgono gli escrementi del proprio amico a quattro zampe. Purtroppo all’inciviltà si è aggiunto anche un gesto di prepotenza contro chi ha cercato di far rispettare il proprio diritto di non vedersi imbrattato continuamente l’ingresso di casa.

Chiede di raccogliere i bisognini dei cani ma gli lanciano le uova dentro al cancello

E’ quanto è capitato ad Alessandro Girardin, residente nel quartiere San Carlo, vittima di un’angheria che ha voluto denunciare al nostro giornale. Esasperato di pulire l’ingresso di casa dalle deiezioni canine, ha pensato di mettere un cartello che richiama i passanti al senso civico «a non lasciare tracce di escrementi o urina degli stessi nell’area antistante il cancello». Un appello rimasto inascoltato e che ha sortito una inaspettata quanto incresciosa reazione. Venerdì al risveglio l’amara sorpresa: mani ignote hanno lanciato uova contro il cartello poi staccato e gettato via, e poi contro la veranda.

«Quello che era nato come un innocuo messaggio, si è trasformato in una fonte di disturbo per qualcuno che a quanto pare sentendosi tirato in causa ha deciso di reagire con atti di “autotutela” – ha spiegato – Una prima volta strappando il cartello e poi imbrattando il cartello stesso con un uovo e poi scagliando delle uova nella veranda».

Il fatto è avvenuto con il favore dell’oscurità

«Hanno agito vigliaccamente con l’oscurità, sicuri di rimanere impuniti e di mantenere la loro supremazia – ha commentato il muggiorese – Questo ha ingenerato in me e in mio padre un turbamento emotivo fatto di rabbia e di profonda amarezza per questi gesti triviali e l’assenza di remore etiche di alcuni soggetti del nostro vicinato».
Una prepotenza che a Girardin non è andata proprio giù e per questo si è rivolto alle Forze dell’ordine.
Così Girardin e il padre demoralizzati hanno deciso di non intraprendere più iniziative e non appendere più cartelli «per scongiurare l’escalation di fastidiose ignominie».

Da questa esperienza, il muggiorese invita a non arrendersi ai soprusi.

«Purtroppo simili soggetti che fanno della vendetta privata e delle bricconeria la loro cifra, sono proprio quelli sulla cui domanda di impunità è modellata questa società – ha commentato – Che sia un modello per tutti quello di non cedere mai al livello di un “predatorio stato di non diritto”, o di guerra di tutti contro tutti, anche quando la ragione sia dalla propria parte ma nessuno abbia occhi per vederla».

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