Biassono

Chiede soldi per bimbi malati di tumore e truffa una parrucchiera: «Che vigliacco»

Ha agito fingendosi un volontario «Abio» ma l’associazione mette in guardia: «Non raccogliamo soldi nei negozi»

Chiede soldi per bimbi malati di tumore e truffa una parrucchiera: «Che vigliacco»
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Ha fatto una donazione di 120 euro che credeva fosse a favore di bambini malati di tumore: invece è finita nelle mani di un truffatore.

Chiede soldi per bimbi malati di tumore e truffa una parrucchiera: «Che vigliacco»

Vittima della truffa accaduta mercoledì scorso è Anna Picozzi, parrucchiera per 26 anni in via Dante a Biassono. Nel suo negozio in piazza San Francesco, dove si è trasferita da un anno, si è presentato un uomo sui 40 anni, che si è spacciato per un volontario dell’Abio, l’associazione per il bambino in ospedale.

«Ha detto di chiamarsi Daniele e di abitare a Milano - racconta Anna, profondamente rammaricata per quanto accaduto - Aveva sui 40 anni circa, era alto, moro, simpatico e sorridente. Indossava un giubbetto blu e un marsupio a tracolla, in mano aveva una brochure sull’oncologia pediatrica. Ha subito socializzato con tutti. Mi ha detto se volevo fare una donazione per una visita oncologica pediatrica, il cui costo era di 160 euro, oppure per una visita infermieristica. E’ stato bravo, ha fatto leva sul desiderio che ho sempre avuto di diventare volontaria. Ha colpito nel segno. Poi mi ha detto di passare sabato in piazza Italia che avrebbero fatto un banchetto dove avrei potuto ritirare un gadget, il naso rosso che usano nei reparti di pediatra. La sera, quando sono rientrata a casa, è stato mio marito a farmi venire il dubbio che fosse una truffa. Così ho chiamato un mio cugino che fa il volontario per Abio e lui mi ha confermato, purtroppo, che non vanno mai a chiedere soldi porta a porta. Così ho deciso di fare un post su Facebook per avvisare di quanto successo».

L'avviso su Facebook

«Volevo avvisarvi che ieri mi si è presentato in negozio un ragazzo come volontario Abio per raccogliere soldi in beneficenza per bambini malati oncologici. Oggi ho avuto la conferma che fosse una truffa. Approfitto di questo gruppo per poter avvisare i commercianti di questa frode» il post su Facebook.

Susanna Bocceda

Parla la presidente di Abio Brianza

«Diffidate delle persone che chiedono soldi a nome di Abio, si tratta di truffe - mette in guardia Susanna Bocceda, presidente di Abio Brianza - Spiace molto per quello che è successo ma devo ringraziare Anna che ha avuto il coraggio di segnalare quanto accaduto perché l’unico modo per contrastare questi vigliacchi, che agiscono sul cuore e la sensibilità delle persone, è l’informazione. Episodi di questo genere purtroppo accadono non solo in Brianza ma su tutto il territorio nazionale».

«Le uniche iniziative che Abio organizza sulle piazze sono in occasione della Giornata nazionale, l’ultimo sabato di settembre, dove i volontari, rigorosamente forniti di badge identificativo, raccolgono piccole donazioni dietro offerta di un cestino di pere - spiega la presidente - E durante il periodo natalizio, ma sono sempre in gruppo e l'offerta è dietro donazione di oggetti (l'anno scorso era una candela natalizia) e soprattutto non entrano mai nei negozi a chiedere soldi. Le donazioni si possono fare sul nostro sito attraverso il conto corrente bancario e sono detraibili nella dichiarazione dei redditi. L'unica vera arma a nostra disposizione, lo ribadiamo, contro questi vigliacchi che approfittano della sensibilità delle persone è l'informazione».

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