Chiesti sei anni di reclusione per l'ex direttore dell'ufficio postale
In Tribunale a Monza il processo con il rito abbreviato a un 44enne di Bovisio Masciago per le accuse di appropriazione indebita e truffa aggravata

Richiesta di condanna a sei anni di reclusione per il 44enne di Bovisio Masciago ex direttore dell’ufficio postale di Cassina Savina di Cesano Maderno a processo con il rito abbreviato per le accuse di appropriazione indebita e truffa aggravata.
Sei anni di reclusione per l'ex direttore dell'ufficio postale
In Tribunale a Monza le conclusioni del processo, che ora aspetta la sentenza del gup Francesca Bianchetti all’udienza fissata per il prossimo 26 marzo.
Secondo quanto emerso, Poste Italiane (parte civile nel processo) ha chiesto un risarcimento all’imputato pari a 390mila euro (l’equivalente di quanto sottratto), più i danni di immagine da calcolarsi in via equitativa. Sempre da parte di Poste, è stato riferito, sono partiti i risarcimenti ai correntisti truffati.
Una serie di truffe ai danni di ignari clienti
L’uomo era finito in carcere nel 2024, oggi è ai domiciliari (il suo avvocato ha chiesto la revoca della misura). Ai primi di febbraio dell’anno scorso, un lunedì mattina, i dipendenti delle Poste si erano accorti che il forziere nel quale erano custoditi 83mila euro, destinati al pagamento delle pensioni, e la cassa bancomat che ne teneva altri 177mila, erano stati completamente svuotati. Una somma pari a 260mila euro, sparita in un colpo solo. L’imputato avrebbe commesso una serie di truffe ai danni di ignari clienti, soprattutto anziani, a cui veniva aperto un libretto postale a loro insaputa o "indotti in errore circa la convenienza di investimenti che poi non venivano realizzati".
Il viaggio a Capo Verde e l'arresto
Gli investigatori dell’Arma, allora agli ordini del maggiore Luigi Perrone, comandante della Compagnia Carabinieri di Desio, avevano arrestato il 44enne lo scorso luglio, al suo ritorno da un viaggio a Capo Verde, dove era andato coi soldi delle pensioni, dei fondi dei clienti e dei risparmiatori dell’ufficio postale di Cassina Savina. Interrogato in carcere a Monza, l’uomo aveva ammesso tutti gli addebiti.