Chirurgia robotica per curare la diastasi addominale: la tecnica italiana che diventa eccellenza internazionale

Gli specialisti italiani si distinguono anche nel capo della chirurgia ricostruttiva di parete addominale, un settore specifico a cavallo tra la chirurgia estetica e strutturale.

Chirurgia robotica per curare la diastasi addominale: la tecnica italiana che diventa eccellenza internazionale
Pubblicato:
Aggiornato:

E’ l’ultima frontiera della chirurgia mini invasiva e si avvale dell’utilizzo della piattaforma robotica Da Vinci per eseguire in spazi miniaturizzati complesse ricostruzioni della parete addominale.

Il Dott. Antonio Darecchio è l’eccellenza italiana che ha sviluppato agli albori della chirurgia robotica la tecnica ricostruttiva dedicata al trattamento della diastasi addominale diventando di fatto una eccellenza e punto di riferimento nel trattamento di questa patologia.

I pazienti a livello internazionale afferiscono presso la Abdominal Wall Robotic Unit che egli dirige presso Columbus Clinic Center a Milano per accedere a questo tipo intervento.

Che cos'è la diastasi addominale?

La diastasi addominale è una patologia prevalentemente femminile che si manifesta dopo la gravidanza ma anche i maschi possono soffrirne così come tutti i soggetti che presentino una congenita fragilità dei collageni. Nella diastasi addominale si verifica un cedimento della linea alba ed il conseguente allontanamento dei due muscoli retti dell’addome. L’aumento della circonferenza addominale, il rilassamento dei tessuti e la perdita del punto vita sono solo alcuni dei segni di questa patologia. I sintomi che comporta sono abnorme gonfiore addominale dopo i pasti, disturbi della postura, disturbi riguardanti lo svuotamento della vescica e una deformità visibile sotto sforzo durante la contrazione dei muscoli addominali.

L’aspetto che più angoscia la sfera femminile però è quello di “sembrare ancora incinta” a causa di questa patologia.

Come si trattava la diastasi addominale prima?

Per curare la diastasi addominale l’unica opzione in passato era quella di ricorrere all'addominoplastica, un estremamente invasivo che comportava la comparsa di vistose cicatrici e determinava l'avvicinamento dei muscoli retti in maniera piuttosto fragile e soggetta a recidive. Inoltre il decorso post-operatorio seguente era lungo e doloroso, gravato dal fastidio dei tubi di drenaggio e di infezioni.

Cosa ha Cambiato la tecnica robotica? 

Con la tecnica robotica è stato finalmente possibile performare una ricostruzione della parete addominale riconducendo l’anatomia a quella presente prima della patologia, si ricostruisce la linea alba (il tendine addominale tipicamente sfibrato nella diastasi) nella maniera più fedele possibile all’originale e questo determina il riavvicinamento dei muscoli retti con il conseguente recupero del punto vita e appiattimento dell’addome. Tutto ciò avviene senza grandi dissezioni, tubi di drenaggio o vistose cicatrici perché il chirurgo grazie al robot lavora in spazi estremamente piccoli e con una manualità superiore a tutte le altre strumentazioni comprese quelle laparoscopiche ed endoscopiche. Dal punto di vista estetico in superficie la pelle che è tipicamente assottigliata indebolita e talvolta cadente recupera solidità e supporto dal momento che la ricostruzione muscolare risulta a sua volta solida e stabile. Al tatto la superficie dell’addome risulta naturale e gradevole dal momento che in chirurgia robotica non si utilizzano reti di rinforzo nel piano sottocutaneo. Anche l’ombelico viene curato dall’interno risultando gradevole e introflesso senza necessità di incisioni o cicatrici. Generalmente i tempo di convalescenza sono estremamente ridotti e anche gli sportivi professionisti possono riprendere dopo la procedura una attività fisica senza limitazioni particolari.

Chi può praticare la chirurgia robotica?

La chirurgia robotica attualmente è ancora appannaggio di pochissimi iper-specialisti che hanno da subito adottato questo tipo di strumentazione, e di fatto la maggior parte dei chirurghi anche rinomati non hanno sviluppato sufficiente esperienza per accedervi. In generale i pazienti devono attentamente valutare il chirurgo scelto senza avere paura di chiedere esplicitamente  la tecnica utilizzata, il numero dei casi trattati e soprattutto vedere i risultati ottenuti visionando quanti più “prima e dopo”possibili.

Come vedere i risultati della chirurgia robotica?

Se un chirurgo può vantare risultati eccellenti sarà felice di mostrarli come si può vedere dal profilo Instagram del dottor Darecchio (darecchio_chirurgo), che ha dettato un nuovo standard nel trattamento di questa patologia e che ha la più ampia casistica operatoria ed esperienza nel settore.

Seguici sui nostri canali
Necrologie