Seregno

Cinque studenti del Levi rapinati sul treno per pochi spiccioli da due giovani banditi

L’episodio lunedì verso le 19 fra Lambrate e Sesto San Giovanni. Il preside: «Nessun ferito, è andata ancora bene»

Cinque studenti del Levi rapinati sul treno per pochi spiccioli da due giovani banditi
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Cinque studenti dell’istituto Levi di Seregno rapinati sul treno mentre tornavano a casa. L’episodio lunedì della scorsa settimana verso le 19, nella tratta fra Milano Lambrate e Sesto San Giovanni, ad opera di due giovanissimi, probabilmente stranieri, che viaggiavano sulla stessa carrozza in fondo al convoglio di Trenord diretto a Seregno.

Cinque studenti del Levi rapinati sul treno per pochi spiccioli da due giovani banditi

All’improvviso i due hanno indossato un passamontagna e, puntando un coltello contro le vittime, si sono fatti consegnare dai ragazzi il denaro di cui disponevano. Un’azione fulminea.

I banditi sono scesi alla stazione di Sesto San Giovanni con un misero bottino, non più di venti euro, prima di dileguarsi. Si sono accontentati dei soldi, senza prendere telefonini e computer portatili degli studenti, che frequentano una classe quarta dell’indirizzo Cat.

«I ragazzi hanno provato spavento e sorpresa, ma ho parlato con loro il giorno successivo ed erano tranquilli», ha commentato il dirigente scolastico, Massimo Viganò, comprensibilmente molto amareggiato per l’accaduto.

Quel pomeriggio gli studenti, in autonomia con l’autorizzazione dei genitori, avevano partecipato a un incontro formativo organizzato dal Politecnico di Milano, nell’ambito di un progetto di orientamento in uscita. Dopo le cinque ore di lezione a scuola, un panino a pranzo e altre tre ore al Polimi nell’ambito del Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento).

Il primo treno con cui sarebbero dovuti rientrare dal capoluogo era stato soppresso, su quello successivo il fattaccio nel vagone in cui non sedevano altri passeggeri oltre ai banditi (non si esclude minorenni) e agli alunni che vivono a Seregno, Carate Brianza e Meda.

"Il sistema non consente di viaggiare in sicurezza"

Massimo Viganò

«Sono ragazzi ammirevoli, che si sono impegnati oltre l’orario scolastico per il loro futuro, chapeau - ha aggiunto il preside - Un pomeriggio utile alla loro formazione e al loro progetto di vita», ma con un epilogo che poteva essere tragico. «E’ andata ancora bene, perché nessuno è rimasto ferito. Non c’è nessuna invettiva a Trenord, ma è il sistema che non consente di viaggiare in sicurezza. Non so chi ne ha colpa, ma in questo Paese non è più garantito il diritto di viaggiare in sicurezza, diritto che i ragazzi pensavano di avere. E qualcuno deve intervenire».

Questa settimana era previsto un incontro di orientamento per altri studenti dell’istituto Levi, ma il dirigente scolastico ha deciso di annullarlo «per prudenza». In caso contrario «sarei incosciente», ha concluso Viganò.

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