Colpo dei ladri a Besana: hanno stordito il cane e svuotato la cassaforte

Hanno lasciato dietro di loro un vero disastro i ladri che nella tarda serata di giovedì hanno preso di mira la casa della famiglia Comi a Valle Guidino

Colpo dei ladri a Besana: hanno stordito il cane e svuotato la cassaforte
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Hanno messo a soqquadro le camere, forzato la cassaforte e persino stordito il cane, un incrocio tra un labrador e pitbull. Hanno lasciato dietro di loro un vero disastro i ladri che nella tarda serata di giovedì hanno preso di mira la casa della famiglia Comi, in via don Mazzolari a Valle Guidino.

Alle 22,30 l'intrusione

Una delle camere messe a soqquadro dai ladri

Erano le 22,30, l’abitazione era al momento vuota.
«Hanno tagliato la rete del giardino - ha raccontato la figlia Laura - Sono saliti sulla casetta di legno della veranda per poter raggiungere il tetto. Per introdursi in casa hanno poi inciso il vetro del lucernario, così da non far scattare l’allarme dell’antifurto».
«Probabilmente il cane abbaiava e lo hanno stordito con uno spray - ha continuato - Al nostro rientro, infatti, era molto mogio e nei locali si respirava uno strano odore».
La banda deve essere entrata in azione intorno alle 22,30. Da quel momento ha avuto venti minuti di tempo prima che la signora Comi rincasasse.
«Sono riusciti a mettere sottosopra tutte le camere - ha continuato Laura - Hanno visto la cassaforte dei miei genitori fissata al muro e l’hanno staccata, rompendo mensola e parete. Un disastro...».

Spariti oro e contanti

«Non contenti stavano scendendo al piano terra ma mia madre è tornata. Hanno sentito il box aprirsi e sono fuggiti da dove erano arrivati». Portando via con loro oro, contanti e libretti degli assegni.
In un primo momento la donna, davanti al salotto ancora in ordine, non si è subito resa conto dell’intrusione. A metterla in allarme è stato il cane, poco reattivo rispetto al solito.
«Mia mamma ha iniziato a fare un giro per la casa. Arrivata in camera ha visto cosa avevano combinato i ladri e si è spaventata molto».
Ai Comi non è restato purtroppo altro da fare che rivolgersi ai carabinieri.

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