Colpo di pistola nella sede della Polizia Locale, morto un agente
La tragedia si è consumata a Lecco, a perdere la vita un ex agente dei Comandi di Desio e Seregno
Dramma nella sede del Comando della Polizia municipale di Lecco, dove si trovano anche altri uffici comunali. Un uomo, un agente di 31 anni in passato in servizio nei Comandi di Desio e di Seregno tra il 2013 e il 2018, è morto.
Colpo di pistola nel Comando dei vigili
In via Sassi poco prima delle 16.30 sono intervenuti in codice rosso i soccorsi sanitari d’emergenza, vale a dire un’autoambulanza e un’automedica del 118. Allertata la Questura di Lecco. Sul posto la Digos con il questore Alfredo D’Agostino e i Carabinieri. Anche il sindaco Mauro Gattinoni e la vicesindaco Simona Piazza (in qualità di assessore alla Polizia locale) hanno in breve raggiunto il Comando della Polizia municipale teatro della disgrazia.
Ferito a morte un agente
Nulla di preciso si sa, per ora, di quello che è realmente avvenuto all’interno dell’edificio. Il palazzo è stato presidiato da un cordone di agenti e “le istituzioni stanno accertando la dinamica dei fatti”, come ha detto al Consiglio comunale, riunito dopo le 18.30, il sindaco Gattinoni. E’ certo che è stato esploso un colpo di arma da fuoco, udito da testimoni anche all’esterno, in cortile. E’ certo che ad essere colpito è stato un agente che poi, nonostante la rianimazione tentata in emergenza sul posto dai sanitari, è deceduto. Tra le ipotesi accreditate, quella che si sia trattato di un gesto autolesionista.
Agenti armati dal 9 novembre
Quanto accaduto è foriero di polemiche. Gli agenti della Polizia locale di Lecco erano stati dotati di armi appena tre settimane fa. Il 9 novembre erano stati chiamati in Questura per ricevere la pistola, una Beretta calibro 9×21 completa di fondina.
La comandante Monica Porta su questo punto era stata chiara fin dal suo arrivo (nel settembre dello scorso anno), mettendo fine ad una querelle che durava dal 2016: gli agenti lecchesi gireranno armati. Quando ai vertici del Comando di via Sassi c’era ancora Franco Morizio, 27 vigili avevano firmato una lettera per dire chiaramente che loro l’arma non la volevano. Ma i «ghisa» erano già pronti da tempo al cambio di rotta: avevano già sostenuto un corso di tiro e anche una serie di sedute con la psicologa sul tema «La consapevolezza di essere armati: come affrontare il cambiamento».