Combattenti, la sezione di Carate Brianza chiude i battenti

Non c’è nessuno tra i soci disposto ad assumersi la guida dell’associazione. Come da statuto, il presidente ha convocato per oggi sabato 6 ottobre un’assemblea straordinaria per lo scioglimento.

Combattenti, la sezione di Carate Brianza chiude i battenti
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La sezione Combattenti e reduci di Carate Brianza a un passo dalla chiusura.

Non c’è nessuno tra i 245 soci disposto ad assumersi la guida dell’associazione. Così la gloriosa e storica sezione dei Combattenti e reduci di Carate si appresta a «chiudere i battenti». Come da statuto, il presidente, generale Umberto Raza, ha convocato per oggi pomeriggio sabato 6 ottobre un’assemblea straordinaria di tutti gli iscritti.

Dopo 99 anni di attività

All’ordine del giorno la chiusura della associazione cittadina fondata il 29 ottobre 1919 e che tra i suoi presidenti ha annoverato personaggi illustri. Da Luigi Pozzoli, primo presidente a Giuseppe Masera, colonello degli Alpini e stimato primario chirurgo all'ospedale di Carate; Augusto Cesana, già direttore della Cassa rurale e artigiana, morto a Flossenburg in Germania il 18 marzo 1945. E poi ancora Angelo Caglio e il cavalier Angelo Spreafico, nobile figura a lungo impegnata in ambito parrocchiale nonché presidente del Nastro Azzurro al quale è succeduto Angelo Nobili, altro illustre concittadino. Dal 2004 la sezione è guidata dal generale di brigata, Umberto Raza, classe 1933. Quella di sabato per lui e per la sezione potrebbe essere l’ultima riunione nonostante gli sforzi svolti dal presidente che in questi ultimi mesi ha lanciato numerosi appelli per passare il testimone caduti però nel vuoto.

L'annuncio del presidente

«E’ davvero con rammarico profondo che arriviamo a questa decisione - ha commentato Raza, 85 anni - Anche perché dal momento in cui ne ho preso la direzione, assumendo responsabilità, impegno, oneri, ho contribuito ad incrementare il numero dei soci, la varietà delle attività e la visibilità della stessa associazione nel territorio. Avevo mesi fa annunciato l’intenzione di dimettermi, anche per l’età di cui si inizia a sentire il peso. Nessuno ad oggi si è ancora fatto vivo per assumerne la presidenza e la guida. Spero che qualcuno si faccia avanti ma le speranze sono davvero poche. Sabato ci confronteremo per l’ultima volta: dopo di che dovremmo necessariamente chiudere i battenti».

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