Desio

Con calma e furbizia, sventa la truffa dello specchietto

Protagonista un 58enne residente in città: ha «accompagnato» il truffatore fino... dai Carabinieri.

Con calma e furbizia, sventa la truffa dello specchietto
Pubblicato:
Aggiornato:

Ha avuto uno spirito d’iniziativa e una capacità di mantenere calma e sangue freddo che gli hanno consentito di beffare il giovane che voleva truffarlo.

Con calma e furbizia, sventa la truffa dello specchietto

Alla fine, ha sventato il raggiro grazie alla fondamentale collaborazione dei Carabinieri che, non solo sono entrati in azione al momento giusto, ma lo hanno supportato psicologicamente, in tempo reale, in vivavoce con lui, in quella che stava per diventare una brutta avventura. Perché quanto accaduto a Gianni Secchi è successo purtroppo già molte volte, ma l’epilogo, oltre che a lieto fine, è stato davvero singolare.
I fatti risalgono alla metà della scorsa settimana. Secchi, 58 anni, piuttosto conosciuto in città, era andato all’ospedale San Gerardo di Monza per un controllo medico.
Intrapresa la strada del ritorno verso Desio ha sentito un colpo piuttosto violento sulla carrozzeria della sua auto.
«Ma ero sicuro di non aver urtato nessuno e, visto quanto si sente spesso in giro, ho dato una rapida occhiata agli specchietti, ma erano perfettamente integri», racconta. Fatto sta che qualche istante dopo, in una via adiacente all’ospedale, una macchina dietro di lui ha iniziato a «fargli i fari».

«Mi sono accostato, sono sceso dall'auto e così pure l'automobilista che mi stava seguendo. Un giovane, di aspetto curato, che mi ha chiesto se non mi fossi reso conto di cosa avevo combinato. Alla mia risposta "no", mi ha fatto vedere lo specchietto della sua macchina praticamente distrutto». A quel punto è scattato il tentativo di raggiro: nessuna constatazione amichevole, ma la richiesta di 130 euro in contanti, «per chiuderla alla buona».

Ha «accompagnato» il truffatore fino... dai Carabinieri

Gianni Secchi, il 48enne che ha sventato il raggiro con l’aiuto dei Carabinieri

«Non avevo soldi con me e nemmeno il bancomat, gli ho proposto di fargli un bonifico – racconta ancora il protagonista – Niente, non gli andava bene nemmeno quella soluzione. Voleva solo soldi in contanti e allora mi ha “proposto” di venire a casa mia. Temendo che si innervosisse e avesse qualche reazione spropositata, l'ho assecondato». A quel punto, è scattato il «controraggiro». Secchi è salito in macchina e grazie all’auricolare e al dispositivo di chiamata vocale, ha richiesto l’intervento dei Carabinieri senza di fatto che il suo truffatore si accorgesse che stava usando il telefonino. Ecco allora il contatto con i Carabinieri che hanno voluto sapere su che macchine viaggiavano truffato e truffatore, che strade stavano percorrendo, oltre a fare i complimenti a Secchi per lo spirito di iniziativa.
«In effetti mi hanno chiesto se in passato avessi fatto il Carabiniere - racconta orgoglioso - In realtà, loro sono stati fantastici: mi hanno rassicurato, fatto coraggio, mi hanno fatto sentire la loro "presenza" e si sono fatti trovare pronti al momento cruciale».
Perché di fatto, Secchi ha «accompagnato» il suo truffatore fino in caserma. Vedendo la scritta Carabinieri, il giovane ha «mangiato la foglia» e ha cercato la fuga, venendo poi bloccato dalle gazzelle dei militari qualche centinaio di metri più avanti.
A finire nei guai, denunciato per tentata truffa, un 19enne con alle spalle dei precedenti. Nell’auto, che gli è stata sequestrata, gli uomini dell’Arma hanno trovato delle pile stilo che venivano lanciate per simulare il contatto con le vetture. «Grazie ai Carabinieri, sono stati i miei angeli custodi - ha commentato ancora Secchi che ha dedicato all'Arma anche un bel post su Facebook - A volte la gente dà giudizi ingenerosi nei loro confronti, ma sono stati veramente professionali e molto sensibili».

(nell'immagine di copertina le pile stilo usate dal giovane per la truffa)

Seguici sui nostri canali
Necrologie