Condannato lo stalker della campionessa del Vero Volley
Quattro mesi e 20 giorni per Angelo Persico, ex bancario 55enne
Rito abbreviato condanna a 4 mesi e 20 giorni (in continuazione con una pena precedentemente patteggiata a un anno e 8 mesi) per Angelo Persico, il 55enne novarese arrestato la scorsa primavera con l’accusa di stalking nei confronti della pallavolista del Vero Volley e della Nazionale Alessia Orro.
Condannato con rito abbreviato
L’uomo, difeso dall’avvocato Massimo Bordon, è stato riconosciuto seminfermo di mente, a seguito di accertamento di natura psichiatrica, e dovrà restare, come misura di sicurezza, in regime di libertà vigilata. nella comunità di cura nella quale già si trova.
L'inizio dell'incubo nel 2019
L’incubo per la sportiva di Oristano ingaggiata dalla società sportiva monzese comincia nel 2019, quando Persico, ex impiegato di banca a Novara, divorziato, si materializza nella sua vita per la prima volta, tempestandola di messaggi, e seguendola ovunque. Organizzando persino una trasferta in Turchia per vederla giocare con la maglia di Busto Arsizio, la società in cui militava all’epoca.
Il primo arresto
Tre anni fa, Persico, recidivo e già coinvolto in accuse di stalking nei confronti di un’altra donna a Novara, finisce prima in carcere, e successivamente agli arresti domiciliari.
Viene in seguito condannato a un anno e otto mesi di reclusione, a seguito di patteggiamento, ma senza la sospensione condizionale della pena, a causa dei suoi precedenti.
Molestie via social
Una volta lasciati gli arresti domiciliari, a marzo di quest’anno, Persico ricomincia a tempestare Orro con varie molestie sui social network.
"Sono tuo per sempre, se tu me lo permetteresti”, le scrive il delinquente, dimenticando la grammatica italiana. Lei lo blocca su Instagram, ma lui ricompare in continuazione con altri profili. Morboso e ossessivo: "Stiamo vicini vicini, sposami", è il tenore della maggior parte dei messaggi, intervallati da molti "se mi lasci da solo anche stavolta, sei una p……, una t...”.
La denuncia
Immediata la denuncia ai carabinieri di via Volturno da parte della 23enne. Gli investigatori risalgono ad alcune prenotazioni effettuate dall’uomo in alberghi di Monza (l’uomo e’ arrivato a prenotare una costosissima suite in un hotel sul lago nella speranza di trascorrere una serata assieme all’atleta, durante la quale la attende al ristorante mandandole messaggi continui), fino a che, nel mese di aprile, lo intercettano in movimento in macchina verso il palazzetto dove la vittima avrebbe dovuto allenarsi, e lo arrestano.
Sottoposto a perizia
In casa sua gli investigatori trovano una quantità enorme di bigliettini, gadget, peluche, poster. Tutti provvisti di dediche alla pallavolista. Portato in carcere, la procura (titolare del fascicolo il sostituto procuratore Cinzia Citterio) dispone nei suoi confronti una perizia per accertare le sue condizioni di salute mentale, che portano a una dichiarazione di parziale incapacità dell’ex dipendente bancario. L’uomo nel frattempo viene trasferito in una comunità psichiatrica, dove, secondo pronuncia dell’autorità giudiziaria, dovrà restare in quanto ancora passibile di ricadute.
"Non abbiate paura di denunciare"
Dopo l’arresto dei carabinieri di aprile, l’atleta lancia un messaggio pubblico rivolto alle altre vittime di stalking e reati di genere: "Non abbiate paura di denunciare", scrive dalla sua pagina Instagram, perché "la violenza, in qualsiasi forma essa sia, non va assolutamente sottovalutata".