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Coronavirus, a Veduggio la battaglia si fa... in dialetto

La campagna nazionale "Io resto a casa" diventa "Me sto in cà"

Coronavirus, a Veduggio la battaglia si fa... in dialetto
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La campagna nazionale "Io resto a casa", mirata a combattere la diffusione del Coronavirus, a Veduggio diventa "Me sto in cà". L'Amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Dittonghi ha deciso di dichiarare guerra al contagio usando (anche) l'arma del dialetto.

"Me sto in cà"

Un invito, con tanto di hashtag, a restare a casa in dialetto, efficace soprattutto per chi ha qualche capello bianco sulla testa e quindi più fragile. Dialetto che per la Giunta veduggese è di primaria importanza, tanto da aver dato il via al corso di lingua e cultura brianzola, ora sospeso per l'emergenza sanitaria.

Abbiamo scelto un messaggio d'impatto, nel nostro idioma brianzolo, per attirare l'attenzione dei cittadini - ha spiegato l'assessore alla Cultura Valentina Besana -  Molte persone non hanno ancora compreso la gravità dell'emergenza Coronavirus; con questo appello vogliamo esprimere un concetto molto immediato: invitare a stare a casa per fermare il contagio

Spesa a domicilio

Per sostenere la cittadinanza in questo difficile momento, tre negozi di Veduggio consegnano a domicilio, gratuitamente, la spesa. Sono la macelleria Fumagalli Egidio (telefono 0362/910618), il Panificio Baccaglini (339/1063425) e Formenti Giovanni Battista, per carni e polli (339/7214944). La Farmacia Rizzi si è resa disponibile a ricevere via mail le ricette dei medici di medicina generale, a preparare i farmaci e a portarli a domicilio o con proprio personale o attraverso la Protezione Civile.

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