Coronavirus, si laurea infermiera a porte chiuse
La 22enne Giulia Valtorta, dopo il triennio di studio, è pronta a lavorare in ospedale in questo periodo di grave emergenza sanitaria

Coronavirus: infermiera di Seregno laureata a porte chiuse. Giulia Valtorta, 22 anni, pronta a lavorare in ospedale per contrastare l'epidemia da Covid-19.
Infermiera si laurea a porte chiuse
All'Università dell'Insubria si è laureata infermiera a porte chiuse per l'emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus. Giulia Valtorta, 22enne di Seregno, ha ultimato il triennio di studio ed è pronta a lavorare. Una seduta particolare al collegio Cattaneo di Varese, a porte chiuse: docenti e studenti hanno indossato le mascherine di protezione e rispettato le distanze per la nota emergenza epidemiologica.


Camilla Leoni, Giulia Valtorta e Federica Rotondi

"Pronta a dare il mio contributo"
"Il Coronavirus? Può fare un po' paura ma non ci si può tirare indietro" spiega la 22enne, che ha appena partecipato al bando di Regione Lombardia per il reclutamento di personale sanitario da destinare agli ospedali nel periodo di emergenza. Nell'ultimo anno di studio la seregnese ha svolto un tirocinio di sei mesi nelle aree critiche, ovvero Pronto Soccorso, Rianimazione e Terapia intensiva cardiologica, e quindi è preparata sul Covid-19.
Nove i laureati in Scienze infermieristiche
In totale sono stati nove i laureati che hanno frequentato il corso triennale in Scienze infermieristiche dell’Insubria: nel padiglione di Varese Gehane Chrifi (24 anni), Antonella Infantino (30), Anna Lunardo (27) e Anna Pigionatti (33), residenti a Varese; Marcello Gauna (48) di Laveno Mombello e Matteo Marchioni (25) di Somma Lombardo. Nella sede di Como Giulia Valtorta (22) di Seregno, Camilla Leoni (24) di Tremezzino e Federica Rotondi (24) di Cerro Maggiore.
Il messaggio del presidente di commissione
Ai neo infermieri l'incoraggiamento di Francesco Passamonti, presidente della commissione e del corso di laurea in Infermieristica: "Ora siete dei professionisti ma dovete continuare a crescere con l’esperienza e l’aggiornamento. Dovete essere generosi nel lavoro a cui sarete chiamati a breve. Infine vi raccomando la serietà: dovete essere sempre un esempio massimo rispetto ai problemi della sanità pubblica. Siamo molto contenti di voi: uscite da questo ateneo a testa alta".