Corruzione a Seregno, slitta la decisione del Gup

Martedì udienza in Tribunale a Monza, l'11 dicembre la decisione del Giudice sul rinvio a giudizio degli imputati.

Corruzione a Seregno, slitta la decisione del Gup
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Martedì nuova udienza davanti al Gup del Tribunale di Monza, Silvia Pansini, sulla presunta corruzione nell'urbanistica di Seregno. In aula gli interventi della difesa degli imputati: quindici fra imprenditori, amministratori pubblici e funzionari comunali. Corruzione, abuso d'ufficio e usura le accuse a vario titolo.

Rito abbreviato per Ciafrone e Motolese

In aula non erano presenti l'ex sindaco, Edoardo Mazza, e l'ex vicesindaco, Giacinto Mariani.  In apertura di udienza i difensori dell'ex assessore Gianfranco Ciafrone e del segretario comunale, Francesco Motolese, hanno chiesto il giudizio con rito abbreviato, che si svolge sugli atti del Pubblico ministero e del difensore. In caso di condanna prevede la riduzione di un terzo della pena.

Le difese: "Accuse inconsistenti"

Nel corso dell'udienza gli avvocati degli imputati hanno sottolineato l'inconsistenza delle accuse della Procura. In più occasioni i legali hanno richiamato il pronunciamento del Tribunale del Riesame di Milano, "che ha demolito l'ordinanza del Gip e ci ha dato ragione su tutti i fronti" le parole di Luca Ricci, difensore dell'imprenditore Antonino Lugarà presente in aula. E' stata ribadita la correttezza degli atti amministrativi contestati dalla pubblica accusa oltre all'assenza del prezzo della corruzione.

Per il Pm "una serie di atti illegittimi"

Il Pm, Salvatore Bellomo, ha invece evidenziato l'esistenza di una serie di atti illegittimi all'interno di "un progetto che aderisce esattamente all'interesse del privato", oltre alle intercettazioni "che sono confessioni".  Si torna in aula l'11 dicembre, quando il Gup dovrebbe emettere il decreto di rinvio a giudizio degli imputati (o alcuni di essi) oppure la sentenza di non luogo a procedere come richiesto dalla difesa.

 

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