Trezzo sull'Adda

«Costretto a cambiare scuola» per le barriere architettoniche

Studente invalido non può frequentare la succursale del Bellisario per le barriere architettoniche. La struttura è di proprietà del Comune e la prossima settimana è in programma una riunione col sindaco.

«Costretto a cambiare scuola» per le barriere architettoniche
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Costretto a cambiare scuola perché in quella che avrebbe dovuto frequentare ci sono le barriere architettoniche. La vicenda coinvolge uno studente di terza media, residente a Trezzo sull'Adda, affetto da disabilità e la sua famiglia impegnata in questi giorni nel valutare l'istituto più idoneo nel quale intraprendere il percorso di studi superiori.

«Costretto a cambiare scuola» per le barriere architettoniche

«La scelta inizialmente era ricaduta sulla succursale del Bellisario di Inzago - ha spiegato Stefano Serino, genitore del ragazzo - E' un istituto che punta molto sull'inclusione e poi ci è sembrata meno impegnativa rispetto per esempio al Nizzola, l’altra scuola superiore della città». Ma a quel punto sono subentrati i problemi.

La famiglia ha fatto un sopralluogo nella sede distaccata del Bellisario, che si trova a Trezzo al civico 4 di via Eugenio Curiel, ma lì si è resa conto che esistono una serie di barriere architettoniche che rendono difficoltoso l'accesso in classe. «L'Istituto si trova in una parte dell’edificio destinato dal Comune ad accogliere le medie - ha spiegato Serino - Di conseguenza, pur essendo di norma di competenza della Città metropolitana di Milano, in questo caso l’intera struttura è municipale. Il dirigente scolastico del Bellisario ha comunque cercato di venirci incontro organizzando anche un trasporto apposito per portare gratuitamente nostro figlio nella sede principale di Inzago, ma purtroppo, per una serie di problematiche non possiamo accertare di portarlo così lontano. Mi piacerebbe quindi che l'Amministrazione comunale si adoperasse per risolvere queste problematiche».

Parla il dirigente scolastico

Lo stesso dirigente scolastico Gustavo Matassa ha confessato di avere di fatto le mani legate. «Siamo una delle scuole del territorio tra le più inclusive - ha premesso - A dirlo sono anche i numeri che vedono un alto tasso di iscritti affetti da varie tipologie di disabilità. La sede di Inzago è accogliente al 100%, mentre in quella di Trezzo ci sono effettivamente alcune criticità (legate in particolare alla mancanza di un ascensore al primo piano, dato che l'accesso si trova nella parte della scuola media, ndr). Queste problematiche sono già state segnalate in passato agli enti competenti, ma trovandoci in una struttura comunale Città metropolitana in questo caso non può fare nulla. Purtroppo gli spazi che abbiamo in dotazione sono limitati e ci costringono a fare delle scelte che come in questo caso non ci permettono di accogliere uno studente che avrebbe tutti i diritti di scegliere la nostra scuola. In ogni modo abbiamo organizzato la prossima settimana un tavolo di lavoro dove incontreremo il sindaco e i membri dell'Ufficio tecnico del Comune per vedere se è possibile studiare delle soluzioni che ci permettano nel frattempo di risolvere le criticità riscontrate».

Lo stesso primo cittadino ha confermato la volontà dell'Amministrazione di risolvere la questione. «Avrò un quadro completo dopo la riunione che avremo in Comune con il dirigente e i nostri tecnici», ha spiegato Silvana Centurelli.

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