Crac Bames, sei condanne per bancarotta
Sentenza di primo grado per i vertici dell'azienda di Vimercate fallita nel 2013. Gli ex dipendenti: "Giustizia fatta".
Sono 6 le condanne di primo grado pronunciate ieri pomeriggio, mercoledì 24 aprile, dal tribunale di Monza per la tormentata storia giudiziaria nata dalla bancarotta dell’azienda elettronica "Bames", subentrata nel polo tecnologico di Velasca di Vimercate, dove un tempo era attiva l’"Ibm", che poi aveva lasciato il posto alla canadese "Celestica".
Oltre 800 lavoratori rimasti a casa
"Bames" era naufragata nel 2013, fra debiti e disoccupazione, con oltre 800 lavoratori rimasti a casa.
Le condanne di primo grado per bancarotta: 8 anni al patron Bartolini
I giudici hanno condannato a 8 anni il patron Vittorio Romano Bartolini, in quanto amministratore di fatto della "Bames" (per lui erano stati chiesti 9 anni e 10 mesi), a 4 anni e mezzo e 6 anni i manager Luca Bertazzini e Giuseppe Bartolini. Verdetto sfavorevole anche per 3 ex membri del collegio sindacale Riccardo Toscano, Angelo Interdonato e Salvatore Giugni (pene a 4 anni e mezzo, 3 anni e 8, e 4 anni).
Assoluzione ed estinzione per parte dei reati
Pronunciata assoluzione per parte dei reati, ed estinzione per prescrizione per ulteriori capi di imputazione. Assolto l'ex ceo di Telit, l'israeliano Oozi Cats.
Risarcimenti per gli ex dipendenti che si erano costituiti parte civile
Stabiliti risarcimenti per milioni di euro, oltre alla cifra di 5mila euro a ciascuno dei circa 60 ex dipendenti costituitisi parte civile.
La reazione dei lavoratori alla sentenza
Soddisfatti dopo un decennio di attesa gli ex lavoratori.
"Il 24 aprile 2024 per gli ex dipendenti di Bames e Sem riuniti da anni in un Comitato sarà ricordata come una data storica che li ripaga della loro costanza e delle loro lotte portate avanti con grande determinazione da oltre 11 anni dopo il fallimento (ottobre 2013) della società, lotta iniziata sul sito di Vimercate sin dal lontano 2006 - si legge in una nota diffusa dall'ex sindacalisti di Fim Cisl, Gigi Redaelli che sin dal primo giorno ha seguito la battaglia affiancando i lavoratori - Come è stato sempre sostenuto ci sono dei responsabili per il fallimento della Società. Con caparbietà e determinazione in questi lunghi anni dove ad ogni udienza ha visto la presenza in presidio degli ex dipendenti per chiedere giustizia è stata ribadita questa responsabilità ritenendo comunque fosse andata gli imputati moralmente responsabili".
"Grande soddisfazione"
"Tra gli ex dipendenti del Comitato presenti anche ieri all’udienza è stata espressa grande soddisfazione, anch’io lo sono - prosegue Redaelli - Questa sentenza, anche se è il primo grado di giudizio, ripaga di tutti gli sforzi che sono stati messi in campo per tenere alta l’attenzione su questa complicata vicenda. Gli ex dipendenti hanno subito sulla propria pelle le scelte di chi ha portato l’azienda al fallimento e che ha causato loro forti disagi economici, danni psicologici e drammi familiari con la consapevolezza che qualsiasi sentenza non potrà ridare tutto quello che hanno perso".
"Abbiamo avuto giustizia, ci godiamo questo momento"
Hanno inoltre detto gli ex dipendenti: “Abbiamo avuto giustizia”, “Era una battaglia che andava fatta e siamo orgogliosi di averla fatta”, “Ora dobbiamo solo goderci questo momento”.