Crisi Icar: niente amministrazione straordinaria. A rischio oltre 200 posti di lavoro
Preoccupati i sindacati: "Si tuteli l'occupazione"

Crisi Icar: niente amministrazione straordinaria. A rischio oltre 200 posti di lavoro. Il giudice del Tribunale di Milano si è espresso nel pomeriggio di oggi, mercoledì 3 febbraio 2021, in merito al futuro della storica azienda di via Isonzo, ora in liquidazione, che dal 1946 produce condensatori elettrici e impianti in bassa e media tensione.
Niente amministrazione straordinaria
Una crisi che arriva da lontano ma che si è acuita nell'ultimo anno, nonostante la produzione sia proseguita anche durante il lockdown. L'amministrazione straordinaria rappresentava l'ultima speranza per evitare che si aprissero scenari drammatici.
E ora il futuro è tutto in salita, come fanno notare i sindacati che rappresentano gli oltre 200 dipendenti (la maggior parte dei quali donne assunte a tempo indeterminato), distribuiti tra il polo monzese (la gran parte) e quello di Villa d'Adda. Ora si aprono due possibili scenari, gli stessi che i sindacati speravano di evitare: il concordato in bianco, oppure - ed è ciò che ora si cerca di scongiurare - il fallimento.
"Si tutelino gli oltre 200 lavoratori"
"La domanda di amministrazione straordinaria non è stata accolta dal Tribunale di Milano con la motivazione della mancanza dei requisiti numerici all’atto dell’ammissione - hanno fatto sapere in una nota i rappresentanti della Fiom Cgil e di Fim Cisl - Il liquidatore ha comunicato che la decisione del tribunale non li trova d’accordo. Le organizzazioni sindacali hanno richiesto il provvedimento per valutarne la motivazione. L’azienda ci ha inoltre comunicato di essersi attivata presso le società che hanno mostrato interesse, al fine di verificare nei prossimi giorni una possibile concretizzazione di tale interessamento".
Martedì è previsto un incontro tra il liquidatore, i sindacati e le Rsu. Incontro in cui dovrebbero essere comunicate le intenzioni future. "Fim e Fiom hanno ribadito la necessità di trovare velocemente un percorso che tuteli l’occupazione e il reddito dei lavoratori per scongiurare il precipitare di una vertenza già complessa. L'11 febbraio si terranno le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori dove, a seguito dell’incontro, si decideranno eventuali iniziative per riportare l’azienda alle proprie responsabilità e a sostegno di un percorso per la salvaguardia del patrimonio di una fabbrica storica del territorio".