"Custode" narcos al Centro sociale: "Mai emerse condotte sospette"
La spiegazione della cooperativa che gestisce la struttura e la posizione del Comune
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Il via vai era costante. Entrava direttamente nel cortile del centro sociale di via Tazzoli, a San Fruttuoso, Monza, con la sua Clio o con un furgone intestato a una carrozzeria e scaricava scatoloni, borsoni, sacchetti. Pieni, si scoprirà, di hashish e marijuana.
"Custode" narcos al Centro sociale
Sulla carta Marco Malugani era il custode-manutentore del centro Polifunzionale di San Fruttuoso: una struttura comunale gestita dalla cooperativa Monza 2000, che al suo interno ospita il pensionato, una chiesetta e un bar-ristorante che era balzato agli onori delle cronache due anni fa, quando ci aveva iniziato a lavorare la ex presidente della Camera Irene Pivetti (estranea totalmente ai fatti). Nei fatti, però, da lì il 51enne legato alla ‘ndrangheta lecchese gestiva un traffico di droga. Hashish e marijuana a chili. Quintali, talvolta. Sostanze importate principalmente dalla Spagna e destinate al mercato della Lombardia, ma pure del sud Italia con partite che partivano per la Sicilia.
La droga veniva spostata e stoccata («continuamente e freneticamente», come rilevato durante le indagini) in diversi magazzini a disposizione dell’organizzazione. Organizzazione che a San Fruttuoso aveva la base logistica e che è stata smantellata con l'operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano che martedì ha portato a 12 ordinanze di custodia cautelare, 17 decreti di fermo di indiziato di delitto e decine di decreti di perquisizione a carico di altrettanti soggetti, dimoranti principalmente in Lombardia, in Sicilia e in Calabria.
"Come è stato possibile che nessuno si sia accorto?"
Una situazione, quella che si era venuta a creare all'interno del centro sociale, sulla quale si è interrogato l'Osservatorio Antimafie Mb Peppino Impastato. "Nelle 688 pagine dell’ordinanza per i 17 soggetti del sodalizio criminale emerge con chiarezza la totale libertà e discrezionalità di quarto personaggio (Marco Malugani, ndr) senza che nessuno, per almeno due anni, si sia accorto di nulla - hanno fatto sapere i rappresentanti dell’Osservatorio in una nota - Da tempo sia il Comitato San Fruttuoso bene comune che la Consulta di quartiere hanno segnalato all’Amministrazione comunale la gestione “allegra” del Centro sociale. Non c’è stato alcun riscontro e la situazione è totalmente fuori controllo".
"Mai emerse condotte sospette"
E ora arriva la posizione del Comune. Nella relazione inviata dai responsabili della Cooperativa Monza 2000 (che gestisce il centro) viene spiegato che “durante l’attività svolta e negli orari di servizio non sono mai emerse condotte sospette” e ribadiscono che “la Cooperativa gestisce il Centro nel pieno rispetto delle normative vigenti e degli accordi stipulati con il Comune, garantendo il massimo impegno per la sicurezza e la trasparenza”.
"Controlli e investimenti"
Mentre gli operatori hanno già offerto nei giorni scorsi piena disponibilità a collaborare con le autorità competenti per ulteriori accertamenti necessari, prosegue la nota del Comune, l’assessore alla Legalità Ambrogio Moccia ringrazia per il lavoro svolto la Magistratura: “Siamo al lavoro in difesa della legalità – spiega - Un impegno che richiede sensibilizzazione costante verso tutte le fasce della popolazione”. Il Vicesindaco e Assessore al Patrimonio Egidio Longoni aggiunge che nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche la Giunta ha previsto investimenti importanti, pari a 1,2 milioni di Euro per l’ammodernamento della struttura: “Il Centro Tazzoli svolge un compito serio e importante nella nostra comunità: per questo diventerà presto sede di housing sociale moderno, con particolare attenzione alla riqualificazione degli spazi aggregativi e culturali dedicati al quartiere San Fruttuoso”.