Concorezzo

Da Concorezzo a Sarmede: "torna a casa" la bici del campione che conquistò la maglia gialla al Tour

Il concorezzese Lorenzo Villa ha donato alla famiglia di Vito Favero il prezioso cimelio custodito per anni

Da Concorezzo a Sarmede: "torna a casa" la bici del campione che conquistò la maglia gialla al Tour
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Una storia che sembra uscita dal libro Cuore: una bicicletta, utilizzata da un campione di ciclismo durante il Tour de France del 1958 e custodita in città da un appassionato delle due ruote, un riparatore di biciclette che l’ha riportata gli antichi splendori e la voglia di restituirla agli eredi e a tutti gli appassionati di ciclismo.

Torna a casa la bici di Vito Favero

Dopo ben 64 anni la storica bicicletta con la quale l’indimenticato campione di ciclismo Vito Favero conquistò per sei giorni la Maglia Gialla al Tour de France del 1958 (e con essa anche il secondo posto sui Campi Elisi nella classifica generale finale, battuto per pochi secondi dal grande Charly Gaul) ha fatto ritorno in Veneto, precisamente nel trevigiano, a Sarmede, comunità che nel decennale della sua morte si appresta ad intitolargli la via in cui visse il corridore.
Ma ben presto lo storico cimelio farà ritorno in Lombardia, precisamente a Magreglio, alla Madonna del Ghisallo, nel museo del ciclismo.
E tutto questo grazie al concorezzese Lorenzo Villa, che ha posseduto nella sua abitazione lo storico cimelio per oltre 60 anni e a Massimiliano Brambilla, titolare del negozio "Punto Bici" di via Battisti che ha sistemato il mezzo prima di essere donato alla famiglia dell’amato campione, scomparso nel 2024. Villa, grande appassionato di ciclismo, acquistò la bicicletta di Favero verso la fine degli anni ‘60 da un rivenditore.

Un "tesoro" custodito a Concorezzo

Si trattava di un modello "Atala" che l’allora titolare della rivendita, anch’egli ex corridore, gli aveva detto essere appartenuta al campione sarmedese che la utilizzò durante il Tour de France. Precisamente nel 1958 Favero indossò per sei giorni la maglia gialla, rendendo Sarmede, un paesino lontano, sperduto, fra gente d'altri tempi, famosa in tutto il mondo. Gente d’altri tempi, dicevamo, proprio come quel ciclismo che Favero amava raccontare con le sue imprese.
La sua bicicletta rappresenta un ciclismo già modernizzato ma conserva ancora oggi quasi intatta la sua crudezza e la solitudine; allo stesso tempo incarna la semplicità del gesto atletico, di faticoso riscatto dalla povera condizione contadina, di resistenza, caparbietà e formazione educativa, come lo erano i mestieri di allora. A quei tempi fare il corridore diventava il mestiere che permetteva con più facilità di salire i gradini della scala sociale, di portarsi fuori dalla contagiosa povertà e dalle ristrettezze economiche che la guerra aveva lasciato. E Favero ce l’ha fatta eccome.

"Le imprese di Favero indimenticabili"

"Le sue imprese sportive sono state momenti indimenticabili che ancora oggi, a distanza di quasi sessant’anni, fanno rivivere ricordi incancellabili di quell’epoca - ha sottolineato Villa il quale, dopo un attento lavoro di restauro di quella bici, eseguito magistralmente da Brambilla, ha voluto che la bicicletta con tutto il suo meraviglioso significato ritornasse agli eredi del grande ciclista - Ero un suo grande tifoso e ricordo di aver vissuto le gesta di Favero al Tour mentre mi trovavo ad Avellino a fare il militare".

Un mezzo sistemato dal "mago" delle biciclette

"Lorenzo ha comprato questa bici usata sul finire degli anni ‘60 e chi gliela aveva venduta gli disse che era appartenuta a Favero - ha sottolineato Massimiliano Brambilla - Diciamo che il proprietario non era un appassionato di biciclette da corse, per questo motivo aveva trasformato il mezzo in bici da passeggio. Per questo motivo aveva cambiato il manubrio e le ruote. Qualche mese fa, quando è venuto in negozio per chiedermi una mano nel sistemare la bicicletta per poi donarla alla famiglia, io mi sono subito messo al lavoro per accontentare le sue richieste. E siamo riusciti a recuperare i pezzi originali in maniera da ripristinarla in maniera ottimale".

La consegna della bici ai famigliari di Favero

Villa, presi i contatti con il sindaco già da qualche mese, nei giorni scorsi è riuscito a coronare il suo sogno: raggiungere gli eredi di Favero per riportare loro la bicicletta appartenuta al campione di ciclismo. La famiglia Favero, a sua volta, ha deciso di consegnare la bicicletta al Museo del Ciclismo "Madonna del Ghisallo" a Magreglio, provincia di Como, dove per un periodo verrà esposta insieme alla maglia gialla.

"Si tratta di una bellissima iniziativa che si unisce all’affetto e alla profonda gratitudine che Sarmede nutre per Favero, icona non solo sportiva, ma anche sociale - ha sottolineato il sindaco di Sarmende Larry Pizzol - Già nei mesi scorsi la giunta aveva stabilito, previo l’ok della Prefettura, di intitolare a Favero la via che parte dal ponte confinante con il comune di Cappella Maggiore fino all’incrocio con Borgo Floriani, con una cerimonia che a breve sarà pianificata. Non mi resta che ringraziare Lorenzo Villa per il bellissimo gesto".

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