Dalle elezioni europee al Reddito di cittadinanza: intervista all'onorevole Guidesi

Il Sottosegretario  alla Presidenza del Consiglio dei Ministri parla a tutto campo

Dalle elezioni europee al Reddito di cittadinanza: intervista all'onorevole Guidesi
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Le imminenti elezioni europee; i provvedimento del Governo gialloverde su Reddito di cittadinanza e Quota 100; l'Autonomia delle regioni del Nord che tarda ad arrivare. L'onorevole Guido Guidesi, 40 anni, di San Rocco al Porto, nel Basso Lodigiano, alla sua seconda legislatura, ora Sottosegretario  alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega ai Rapporti con il Parlamento e alla Democrazia diretta, parla a tutto campo.

Dalle elezioni europee al Reddito di cittadinanza

Stando ai sondaggi, in vista delle Europee, la Lega è data stabilmente sopra il 30% mentre il M5S rischia di scendere sotto il 20%. Se queste previsione fossero confermate l'ipotesi di elezioni anticipate si avvicinerebbe, anche alla luce delle posizioni diametralmente opposte che si registrano sempre più frequentemente tra Carroccio e Cinque Stelle?
"Noi confidiamo di confermare i dati dei sondaggi. L'obiettivo è quello di incidere nella prossima legislatura del Parlamento europeo affinché l'Europa cambi in meglio visto che è stata molto distante dai reali bisogni dei cittadini in ambito economico, lavorativo e sociale. Per quanto riguarda il governo ribadisco che l'alleanza col Movimento 5 stelle è basata su un contratto di obiettivi politici. Confidiamo di poter andar avanti per tutta la legislatura; se i dati delle votazioni europee confermeranno che questo governo gode del supporto di più della metà degli elettori italiani non vedo il motivo per cui debba essere messo in discussione".
Il Governo in questo primo anno ha portato in porto diversi provvedimenti  significativi. Come valuta le adesioni che sta raccogliendo il Reddito di cittadinanza?
" Il reddito di cittadinanza era nel contratto di governo ed è uno strumento nuovo. Il tempo ci dirà se é funzionale agli obiettivi prefissati.
Di certo dobbiamo stare molto attenti affinché vada nella direzione di chi ha realmente bisogno e non di qualche furbo".
E Quota 100?
"Quota 100 sta ricevendo un ampissimo consenso, il numero di adesioni è altissimo. Si parla di più di 100mila cittadini a cui sarà accorciato il periodo di lavoro, così da consentire loro di andare in pensione anticipatamente rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero che piano piano stiamo smontando. Quota 100 è uno strumento equo e giusto che permetterà un ricambio generazionale e un turn over che porterà finalmente anche ad avere posti di lavoro per i più giovani".
La Camera ha recentemente dato il via libera alla Legittima difesa. Soddisfatto? Tra l'altro lei aveva seguito con molta attenzione il caso del barista lodigiano finito sotto processo...
"Siamo molto soddisfatti. Manca l'approvazione definitiva della legge al Senato; contiamo che arrivi entro la fine di marzo. Io ho seguito, supportato e sostenuto Mario Cattaneo perché credo che lui sia la vittima rispetto a quanto sia successo a Casaletto Lodigiano. Ho l'intenzione, la volontà e l'obbligo morale di mantenere la promessa che ho fatto al signor Cattaneo cioè quella di portare a casa sua la prima copia del testo della nuova legge sulla legittima difesa".
L'Autonomia chiesta da Lombardia, Piemonte, Veneto e Emilia stenta a decollare, causa le perplessità dei grillini. A che punto è questo provvedimento? 
"Il provvedimento è sostanzialmente pre composto e non è messo in discussione. I punti di vista su questo argomento sono differenti e questo fa parte della democrazia e del confronto, come su tutte le tematiche, ma non è in discussione il provvedimento sull'autonomia anche perché è uno dei punti del contratto di governo. Le Regioni conoscono più da vicino i cittadini e vantano una maggiore contezza delle esigenze concrete dei territori di pertinenza; per questo l'autonomia porterà maggiori competenze alle Regioni e di conseguenza un miglioramento generale dei servizi e probabilmente anche ad un utilizzo più incisivo delle risorse e quindi ad un risparmio. Ne è un esempio lampante la Regione Lombardia per i dati di bilancio che ha e per l'efficienza che ha sempre avuto negli ultimi anni. Siamo tutti estremamente consapevoli che se portiamo il potere decisionale vicino ai cittadini le cose migliorano sicuramente. Lo facciamo nel rispetto della Costituzione senza danneggiare nessuna altra regione che anzi ci auguriamo prenda esempio (alcune già lo stanno facendo). Io sono un federalista convinto e credo che questo sia un passo fondamentale per fare in modo che territori in difficoltà per scarse capacità amministrative possano invece migliorare dal punto di vista dei servizi offerti ai propri cittadini.  È la valorizzazione delle differenze dei singoli territori la carta vincente. Il centralismo è un blocco economico, culturale e sociale. Comunque io sono ottimista e di certo noi non indietreggeremo di un millimetro. Comunque basta leggere le carte vere per capire che con l’autonomia regionale ci saranno solo benefici e nessun rischio".
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