Dall'oratorio al successo: la scalata del fratello blues

Il 28enne besanese Graziano Rigamonti è il frontman della "The Italian Blues Brothers Band"

Dall'oratorio al successo: la scalata del fratello blues
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E' besanese la voce dei "The Italian Blues Brothers Band". L'unica band tributo italiana ai Blues Brothers riconosciuta ufficialmente dalla Warner Music Italy.

blues brothers

 

Dall'oratorio al successo

Tutto è iniziato nelle sale dell’oratorio di Montesiro, da un gruppo di amici appassionati dei Blues Brothers e di Aretha Franklin riuniti sotto il nome di "Blue noise". Oggi, dieci anni più tardi, di strada ne è stata fatta tanta. E’ cambiato il nome della band - diventato "The Italian Blues Brothers Band", tributo ai "fratelli blues" -, così come gran parte dei componenti. Inalterati restano però l’amore per la colonna sonora della celebre pellicola del 1980 e l’abbigliamento fatto di completo nero come la cravatta, camicia bianca, occhiali da sole. Grazie a questo mix di "vecchio" e "nuovo", è arrivato anche il successo. E che successo.
Centrotrenta concerti all’anno, in Italia e all’estero; due cd ed un terzo in rampa di lancio; quasi 9mila fan su Facebook; il riconoscimento quale unica band tributo ai Blues Brothers ufficiale italiana da parte della Warner Music Italy.
La voce, nei panni del grande John Belushi (Jake nel film), è tutta besanese. Quella del 28enne Emanuele Graziano Gregorio Rigamonti Del Grillo, in arte Don Gregory Blues, unico "superstite" dei "Blue Noise" insieme al maestro Renato Matarrese, al sax tenore. Con loro altri quattordici componenti, professionisti conosciuti nel mondo della musica. Floriano Franchi (tromba), Giuseppe Manenti (trombone), Candido Preziosi (sax baritono), Luca Galimberti (chitarra), Cristian Raimondi (chitarra), Matteo Longo (basso), Giorgio Darmanin (tastiere), Emiliano Cava (batteria). Ci sono poi Ernesto Marzi all’armonica, l’altro fratello Blues, Elwood interpretato da Dan Aykroyd, tre coriste e la nuova arrivata, Regina, celebre negli anni Novanta, a cui tocca il compito, eseguito egregiamente, di far rivivere la magia della voce della compianta Aretha Franklin.

Tutto merito di mamma...

"L’amore per i Blues Brothers è nato grazie a mia mamma - ha raccontato Rigamonti - Diversi anni fa aveva acquistato il numero di “Panorama” con allegata la videocassetta del film. Ne sono rimasto folgorato".
Ogni loro concerto è un evento. Chiedetelo, per conferma, ai volontari di Brugora che hanno il piacere di averli tra i protagonisti della loro tradizionale festa. Ci sono le coreografie, quattro maxi schermi, le statue in vetroresina di Jake ed Elwood. E la mitica "Bluesmobile", quella originale, che ha mandato il pubblico in visibilio prima dell’esibizione all’Arengario di Monza.
"Nonostante le tantissime apparizioni sul palco, ogni volta è un’emozione - ha assicurato il besanese Don  Gregory Blues - Siamo diventati una grande famiglia che fa ciò che più ama: suonare".

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