Il personaggio

Damiano sulle orme dell’Arcimboldo

Il restauratore arcorese Damiano Spinelli, classe 1988, ha riportato agli antichi splendori il "Pollittico" della chiesa di Gera Lario, in provincia di Como

Damiano sulle orme dell’Arcimboldo
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Non solo si è innamorato di un vero e proprio capolavoro artistico ma è riuscito a trovare i fondi per restaurarlo non facendo spendere un euro alle casse parrocchiali e, dulcis in fundo, ha scoperto che quell’opera non era stata realizzata da Sigismondo de Magistris, bensì del famoso pittore cinquecentesco Giuseppe Arcimboldo.

Un incredibile lavoro di restauro per il "Polittico di San Vincenzo" che ha lasciato a bocca aperta i fedeli della comunità di Gera Lario e di tutta la Diocesi di Como. Un vero e proprio successo il restauro realizzato dall’arcorese doc Damiano Spinelli, classe 1987, laureato in Beni Culturali e in Storia dell’Arte, specializzato in storia medievale tardogotica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

L'artista arcorese ha trasformato una passione in professione

L’artista è riuscito a trasformare una passione nel suo lavoro quotidiano, a tal punto che è riuscito anche ad aprire un laboratorio di restauro, situato sempre a Brescia, dove si è trasferito con la moglie e le due figlie piccole da qualche anno.
Come detto, il restauro ha interessato il "Polittico" di San Vincenzo, risalente al 1500 circa, e ha permesso di scoprire la paternità dell’autore, non più di Sigismondo de Magistris ma bensì del celebre pittore cinquecentesco Giuseppe Arcimboldo. Una casualità dettata dall’amicizia del restauratore con l’arcorese Marco Penati che ha una casa proprio nei dintorni di Gera Lario e anch’egli è un grande appassionato d’arte.

"Mi sono subito innamorato di quell'opera artistica"

Così, l’amico ha proposto a Spinelli di andare a visitare le chiesette presenti nei paesini limitrofi, ed in particolare proprio quella di San Vincenzo a cui Penati è sempre stato particolarmente legato.

"Il parroco ci ha portati a vedere diversi luoghi di culto – ha spiegato il restauratore – Quando sono entrato in quella di San Vincenzo ho visto subito quel meraviglioso Polittico, che aveva chiaramente bisogno di essere restaurato". Le coincidenze non finiscono qua, perché il Polittico era già stato studiato negli anni ‘80 dal suo docente universitario e poi non più ripreso dalla critica.

"Ormai mi ero innamorato di quell’opera e mi ero convinto di volerla restaurare a tutti i costi – ha raccontato – Andai dal parroco e gli chiesi se ci fosse la possibilità di iniziare il lavoro, ma le scarse disponibilità economiche non lo permettevano. Gli risposi deciso che se avessi trovato i fondi l’avremmo restaurato e mi misi subito all’opera".

E' stato lui a trovare i fondi per il restauro

Dapprima, Spinelli si è imbattuto in un bando aperto dalla «Fondazione Comasca» e partecipò subito a nome della Parrocchia, vincendolo. Successivamente, la funzionaria della sovrintendenza della zona di Como, Laura Bruno, che aveva lo stesso interesse a proposito della restaurazione, permise alla parrocchia di partecipare ad un secondo bando, questa volta però dei «Beni Culturali». Dopo aver vinto anche questo, Spinelli è riuscito a trovare tutti i fondi per iniziare il lavoro di restauro, costato zero alle casse della parrocchia. Lavoro iniziato nell’aprile 2022 e concluso qualche settimana fa. Tra i tanti restauri di Spinelli, ricordiamo in particolare il magnifico lavoro svolto ai dipinti del «Palazzo Arcivescovile» a Milano, grazie alla collaborazione come ricercatore permessa dall’Università Cattolica, con la quale ha sempre mantenuto i rapporti anche dopo la laurea.

 

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