Delirio Statale 36: depositata una nuova interrogazione a Toninelli
"La questione della sicurezza sulla SS 36 non è più rinviabile. La preoccupazione e le istanze avanzate, tanto dalle Istituzioni locali quanto da cittadini, associazioni e organizzazioni sociali, ne sono la piena dimostrazione".
“Sul tema della sicurezza della Statale 36, sono tornato oggi ad interrogare il Ministro competente chiedendo che venga istituito, in tempi rapidissimi, un tavolo istituzionale tra Anas e tutti i soggetti locali interessati, comprese le Prefetture e le parti sociali, in modo tale da affrontare tale questione non più con interventi di carattere emergenziale ma strutturando invece un cronoprogramma a lungo termine di messa in sicurezza e manutenzione – non ultima la realizzazione dello strategico svincolo di Dervio – di questa fondamentale arteria del nostro territorio”. Gian Mario Fragomeli, deputato lecchese della Brianza, dopo l’ennesimo episodio di caduta massi sul tracciato della SS 36 in zona Dervio, riassume così il contenuto di un’ulteriore interrogazione, presentata oggi al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, con la quale chiede che vengano messe in atto strategie permanenti in grado di ridurre la pericolosità della SS 36 del Lago di Como e dello Spluga.
Delirio Statale 36: depositata una nuova interrogazione a Toninelli
“La SS 36 – continua il parlamentare PD – costituisce la principale via d’accesso, direttamente o attraverso sue diramazioni, oltre che ad un’area altamente industrializzata e urbanizzata quale è la nostra Brianza, anche a tutta una serie di località di grande pregio storico e turistico del nostro territorio. Si pensi solo ai laghi della Brianza lecchese; allo stesso Lago di Como con i suoi tre bacini di Como, Lecco e Colico; alla Valchiavenna (proseguendo poi per Sankt Moritz e la Valle dell’Engadina) nonché alle montagne della Valtellina e a rinomate località sciistiche come Sondrio, Bormio e Livigno (tra l’altro in corsa per le Olimpiadi del 2026). Ai noti problemi di sicurezza che hanno fatto della SS 36 la strada extraurbana più pericolosa d’Italia, si sono aggiunti da tempo anche diversi episodi di caduta massi sulla carreggiata i quali, oltre a rappresentare un serio pericolo per la sicurezza di migliaia di automobilisti, causano pesanti rallentamenti del traffico con conseguenti disagi per tutti i cittadini coinvolti”.
Cecità politica
“Dopo la risposta negativa alla mia precedente interrogazione del novembre scorso – conclude Fragomeli – una risposta dettata unicamente dalla “cecità politica” degli interrogati e da una ottusa sottovalutazione del problema, ritengo che la questione della sicurezza sulla SS 36 sia ormai non più rinviabile. La preoccupazione e le istanze avanzate, tanto dalle Istituzioni locali quanto da cittadini, associazioni e organizzazioni sociali, ne sono la piena dimostrazione”.