Derattizzazione nel Parco: "Nessun pericolo per gli altri animali"

Il Consorzio Villa reale replica ai rilievi mossi dall'Enpa ma alcuni dubbi restano.

Derattizzazione nel Parco: "Nessun pericolo per gli altri animali"
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Derattizzazione nel Parco della Villa Reale, il Consorzio precisa che gli altri animali non corrono rischi.

Derattizzazione: collocate 45 trappole

Una cassetta per la derattizzazione

Derattizzazione nel Parco della Villa Reale, il Consorzio, dopo i dubbi sollevati dall'Enpa e da alcune associazioni animaliste,  precisa che gli altri animali non corrono rischi.

"In merito ai dubbi esposti circa l'intervento di derattizzazione a cura del Consorzio avvenuto nella zona del laghetto dei Giardini Reali - sottolinea infatti il Consorzio in una nota - si riferisce che immediatamente allertati da alcuni cittadini circa la presenza di numerosi topi, e a seguito di un sopralluogo effettuato dall'ufficio tecnico,  il Consorzio ha immediatamente incaricato la società "Fema" di Assago di intervenire prontamente con l'intento di tutelare innanzitutto la salute dei fruitori del Parco".

A questo proposito il Consorzio ricorda che "i ratti sono vettori di numerose e gravi malattie tra cui la leptospirosi e diffondono nell'ambiente parassiti altrettanto pericolosi.  La ditta "Fema" ha utilizzato un protocollo di intervento standard, nello specifico sono state posizionate 45 trappole dislocate lungo le sponde del laghetto dei giardini reali e nelle aree di immediata vicinanza dello stesso. All'interno delle stesse sono posizionate delle esche costituite da blocchetti paraffinati fissati all'interno degli erogatori di sicurezza".

"Gli altri animali non corrono rischi"

Il Consorzio tiene inoltre a precisare che "tali esche non possono disperdersi nell'ambiente e contengono sostanze amaricanti non percepite dai ratti e sgradevoli agli altri animali e all'uomo.
Le dimensioni dei fori delle trappole sono appositamente dimensionate in modo da impedire l'ingresso all'interno di animali diversi dai topi".

Insomma, gli altri animali non correrebbero il rischio di entrare in queste trappole collocate "con tutte le segnalazioni di sicurezza necessarie".

Il Consorzio ha inoltre diffuso indicazioni col divieto di dare cibo agli animali, il cui mancato rispetto  ha contribuito a creare il problema.

"Personale del Consorzio - viene infine sottolineato -  sta provvedendo a tagliare l'erba lungo i bordi del laghetto onde facilitare il ritrovamento di eventuali carcasse di ratti al fine di evitare ogni ulteriore inconveniente".

Alcuni dubbi però restano

Resta senza risposta però il principale tema sollevato dalle associazioni animaliste, quello relativo al fatto che  “i topi muoiono dopo molte ore, all'esterno delle trappole, e nel frattempo divengono cibo per gli altri predatori". Tagliare l'erba può aiutare a ritrovare le carcasse, ma non risolve del tutto il problema. E ancora, il fatto che, come segnalavano gli ambientalisti,  "molte trappole sono già state vandalizzate da ignoti, con la dispersione del topicida nel terreno" può essere all'origine di altre problematiche.

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