Un colpo tentato anche in Brianza

Derubavano gli anziani fingendosi carabinieri: due arresti

Le vittime venivano pedinate fino a casa. I due truffatori chiedevano di entrare e in pochi attimi li derubavano. Un caso anche in Brianza

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Hanno provato il colpo anche in Brianza ma l'anziana donna presa di mira si è accorta che qualcosa non andava e ha messo in fuga i truffatori. Ma se sul territorio brianzolo il colpo non è riuscito, i due uomini che in queste ore sono finiti in manette, due italiani di 30 e 44 anni, sono invece riusciti a derubare anziani delle province di Milano e Livorno.

Derubavano gli anziani fingendosi carabinieri: due arresti

Nelle prime ore di questa mattina ad arrestarli ci hanno pensato i militari del Comando Provinciale di Milano, su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Milano. I due soggetti sono gravemente indiziati, in concorso tra loro, dei reati di furto aggravato in abitazione: quattro gli episodi di furto consumato e due quelli di furto tentato (oltre a quello brianzolo anche uno a Livorno) commessi tra il 6 giugno 2023 e il 14 luglio 2023.

Il provvedimento rappresenta il risultato di un’accurata ed approfondita attività d’indagine – condotta nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dei reati ai danni degli anziani - che ha portato a raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due destinatari del provvedimento restrittivo in ordine a sei furti in abitazione commessi con la tecnica “del finto Carabiniere”.

Derubate in casa in pochi attimi

Il modus operandi adottato è il prodotto di una meditata strategia predatoria. Il contatto con le vittime - sempre anziane e colte nel loro rientro solitario a casa – avveniva con l’utilizzo da parte degli indagati di materiale e segni distintivi delle forze dell’ordine per confonderle e disorientarle (tesserino, mascherine con scritte e loghi dei Carabinieri, radio ricetrasmittenti, ecc.), per poi accedere all’interno delle abitazioni private e così depredarle in pochi attimi, senza dar loro la possibilità di rendersi conto di quanto stava effettivamente accadendo.

Le indagini

In particolare, nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Milano sono riusciti a ricostruire la routine delittuosa dei due indagati, già gravati da precedenti specifici ed entrambi residenti nel territorio milanese, attraverso mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento che hanno consentito di individuare il motociclo utilizzato per i raid.

Non solo, i militari sono riusciti a documentare la presenza degli indagati nei luoghi dei delitti, attraverso un quotidiano monitoraggio delle denunce-querele presentate per furto in abitazione ai danni di persone vulnerabili e sopralluoghi sulle scene del crimine, con l’acquisizione delle registrazioni degli impianti di videosorveglianza sulla pubblica via e presso le stazioni di servizio dove i medesimi facevano rifornimento di carburante, con i rilevamenti delle targhe contraffatte da parte dei lettori targhe, e, infine, con il monitoraggio dei varchi/transiti collocati sulle pubbliche vie. E a ricondurre, anche grazie ai dati forniti dal G.P.S. installato sulla moto utilizzata dai due soggetti, la penale responsabilità dei sei furti in abitazione commessi, tra il giugno e luglio nelle province di Milano, Monza Brianza e Livorno.

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