Lutto

Desio e il grande ambientalista: addio a Egidio Gavazzi

Scomparso a seguito di un incidente aereo, ha trascorso l'infanzia in città.

Desio e il grande ambientalista: addio a Egidio Gavazzi
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Desio e il grande ambientalista: addio a Egidio Gavazzi. Scomparso a seguito di un incidente aereo, ha trascorso l'infanzia in città.

Un simbolo dell'ambientalismo legato a Desio

È stato uno dei simboli dell’ambientalismo italiano. Scrittore, editore, fotografo, ambientalista. Egidio Gavazzi era tutto questo e molto di più. Se ne va un pezzo di storia dell’ambientalismo italiano, quantomai legato a Desio. Non solo per il suo impegno all'interno del Cda del Banco Desio, ma soprattutto perché Gavazzi a Desio ha trascorso gli anni della sua infanzia. Classe 1937, nato ad Erba e discendente di una nobile famiglia lombarda, Gavazzi aveva vissuto a Desio gli anni della guerra. “La famiglia aveva una fabbrica di seta e una casa a Desio, dove papà ha vissuto nel corso della sua infanzia” ha raccontato Antonella, secondogenita di Gavazzi nata dopo la prima figlia Barbara. Quella stessa casa è stata poi donata alle suore, ma una volta cresciuto Egidio Gavazzi non ha scordato il proprio passato.

Autore di libri e riviste

Negli anni si è dedicato all’ambiente anima e corpo. Fu fondatore delle riviste Airone, sin dagli anni ‘80 e Aqua, nonché della Società Italiana Caccia Fotografica, che si occupava di immortalare animali, soprattutto uccelli. “Era un grande amante della natura ed è stato uno dei primi in Italia a parlare di ambiente. Ha scritto libri e ideato riviste. Adorava la natura, la lettura, ma anche gli aerei. Era un uomo speciale, con una grande voglia di vivere, che ha fatto tantissimo per l’ambientalismo italiano” ha aggiunto la figlia.

Amava il volo

E proprio la passione del volo lo ha portato via per sempre sabato, all’aeroporto di Padova. Gavazzi era ai comandi del suo aereo da turismo con cui era partito da Bresso. L’aereo si è schiantato in fase di atterraggio, inutili i soccorsi. “La passione del volo era stata ereditata da suo padre Franco, pilota della "Regia". Dal 1954, diciassettenne, ottenne il brevetto di pilotaggio di alianti, conseguendo negli anni successivi i brevetti di pilotaggio di aereo ed elicottero. È una passione che lo ha accompagnato per tutta una vita” ha concluso Antonella. Una passione che lo aveva portato a narrare le sue esperienze nel libro "Desiderio di volo". Così amava dire: "Il cielo, il volo, hanno un potere purificatore sul mondo. Dall’alto il brutto e lo spiacevole tendono a sparire. Nella prospettiva che si allontana si perdono le costruzioni sgradevoli, il disordine, la sporcizia. Tuttavia la nostra capacità di leggere il paesaggio integra il segnale visivo con quegli elementi di negatività che ci sono troppo noti per riuscire a rimuoverli, anche quando sono lontani e confusi".

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