In ospedale si fa "rete"

Desio e Vimercate lavorano in squadra in sala operatoria

I due primari delle Chirurgie Generali hanno operato assieme due pazienti con patologie tumorali complesse.

Desio e Vimercate lavorano in squadra in sala operatoria
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Hanno lavorato fianco a fianco in sala operatoria prima in ospedale a Desio e poi nella struttura di Vimercate. Sono i primari delle Chirurgie Generali dei due presidi brianzoli. Operati due pazienti con patologie tumorali complesse.

Desio e Vimercate lavorano in squadra in sala operatoria

I due primari, rispettivamente Dario Maggioni e Christian Cotsoglou, hanno operato fianco a fianco, in sala operatoria, qualche giorno fa: prima all’ospedale di Desio nel corso di un intervento su un paziente seguito a Vimercate e affetto da una patologia oncologica particolarmente seria e, successivamente, in via Santi Cosma e Damiano su un paziente in carico all’Ospedale di Desio, con un tumore alla testa del pancreas.

Lavoro di squadra dopo la nascita dell'Asst Brianza

E’ la prima volta che ciò avviene, dopo l’integrazione dei due nosocomi nell’ASST della Brianza. Specificità e vocazioni delle due strutture, tradizione e tecniche chirurgiche maturate e consolidate nel corso degli anni, nonché la disponibilità tecnologica adeguata, hanno consentito di offrire e garantire ai due pazienti, entrambi residenti in Brianza, la migliore opzione terapeutica in senso all’ASST.

“Quanto messo in campo – spiega Dario Maggioni – è la conferma di come il futuro sia sempre più la collaborazione fra specialisti, la rete di conoscenza, ricerca, esperienza”.

Operazioni complesse

Il paziente operato a Desio dai due primari era affetto da un tumore del basso retto, patologia complessa, con non poche ricadute dal punto di vista clinico. Un intervento delicato, urgente, realizzato in laparoscopia.
Il paziente operato, invece, a Vimercate era stato sottoposto originariamente a chemioterapia che non sempre riesce a tenere sotto controllo l’evoluzione del tumore, tradizionalmente molto aggressivo.

Di qui la decisione di procedere chirurgicamente, prima con un intervento demolitivo, con asportazione del tumore e, successivamente ricostruttivo per consentire il ripristino del transito intestinale (della bile e dei succhi pancreatici), garantendo al paziente una corretta digestione.

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