Dodici persone sequestrate e rapinate, tre banditi arrestati L'INTERVISTA
Armati di pistola minacciavano le dipendenti di un'azienda contabile e si facevano consegnare l'incasso dei clienti, che poi rinchiudevano in un ripostiglio
Seregno: incubo per dodici persone, sequestrate e rapinate da tre banditi poi rintracciati e arrestati dai Carabinieri.
Mattinata da incubo in un'azienda di San Salvatore
Dodici persone, sequestrate e rapinate. Tre impiegate e nove commercianti legati e rinchiusi in uno sgabuzzino, ostaggi di tre rapinatori armati di pistola con indosso un passamontagna. L'incubo l'altra mattina verso le 8 nell'ufficio amministrativo di una società contabile nel quartiere San Salvatore a Seregno. I banditi hanno sequestrato e minacciato le tre impiegate: "Fate tutto quello che vi diremo, altrimenti vi uccidiamo", poi hanno atteso l'arrivo in ufficio dei clienti, commercianti e ristoratori, per consegnare l'incasso.
Nove ristoratori e commercianti rinchiusi in un ripostiglio
In ufficio le impiegate non hanno potuto fare altro che ubbidire ai banditi. Uno dopo l'altro, nove esercenti sono stati bloccati dai delinquenti, legati mani e piedi con le fascette da elettricista e rinchiusi in un locale attiguo all'ufficio dopo aver consegnato l'incasso in contanti. I tre banditi sono rimasti nell'azienda per oltre due ore con dodici persone sequestrate, poi sono fuggiti a bordo di un furgone bianco con un bottino di 41mila euro.
I tre banditi in fuga con un bottino di 41mila euro
Soltanto verso le 11.30 uno degli esercenti rinchiuso nello sgabuzzino è riuscito a liberarsi: con un calcio ha sfondato una parete in cartongesso e ha chiesto aiuto. Liberati gli ostaggi e raccolte le prime drammatiche testimonianze i Carabinieri si sono messi sulle tracce dei rapinatori fuggiti a bordo di un furgone bianco. Con un ingente spiegamento di forze, li hanno rintracciati qualche ora verso le 17.30 dopo in un appartamento di Lissone.
I rapinatori scoperti in un appartamento di Lissone
I delinquenti sono stati scoperti grazie alla brillante operazione dei Carabinieri della Compagnia di Desio al comando del capitano Mansueto Cosentino e dei colleghi della Compagnia di Seregno guidati dal capitano Danilo Vinciguerra. Si erano nascosti nell'appartamento di uno dei tre a Lissone. Quando i militari dell'Arma hanno fatto irruzione nell'immobile, stavano ancora discutendo su come dividere l'ingente bottino della clamorosa rapina consumata poche ore prima nella società di Seregno. A tradirli il furgone utilizzato per la fuga, risultato rubato pochi giorni prima a Milano e di proprietà di un albanese.
In manette i delinquenti, due di Lissone e uno di Pescara
In manette sono finiti due fratelli di 61 e 58 anni originari di Foggia ma domiciliati a Lissone, il terzo è un 58enne di Pescara: sono accusati dai Carabinieri di rapina a mano armata, sequestro di persona e ricettazione. Uno dei delinquenti, alcuni anni fa, aveva ucciso una guardia giurata in un conflitto a fuoco.
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