Apprensione

Don Mauro è gravissimo, Agrate prega

Ulteriore peggioramento delle condizioni del responsabile della Comunità pastorale, 72 anni, in Terapia intensiva da più di un mese per Covid.

Don Mauro è gravissimo, Agrate prega
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Don Mauro è gravissimo, Agrate prega.

Le condizioni di  don Mauro Radice sono gravissime. Si è ulteriormente complicato il quadro clinico del responsabile della Comunità pastorale di Agrate, Omate e Caponago. Il sacerdote, ricoverato a Vimercate per Covid, è da più di un mese intubato nel reparto di Terapia intensiva.

Nuovo peggioramento

La situazione complessiva, dopo un iniziale lieve miglioramento, è purtroppo peggiorata sensibilmente, con un ulteriore e netto aggravamento negli ultimi giorni come confermato dal bollettino medico letto come al solito nel fine settimana dai sacerdoti della comunità.

Subentrato uno pneumatorace

"Questa settimana è stata caratterizzata da un progressivo peggioramento delle condizioni cliniche di don Mauro - hanno detto in chiesa durante le funzioni del fine settimana don Davide Cardinale, responsabile della Pastorale giovanile, e don Giorgio Porta, coadiutore - La respirazione e gli scambi di ossigeno sono diminuiti a tal punto da dover incrementare l’ossigenazione forzata. Il Giovedì Santo è subentrata un’ulteriore e grave complicazione conseguenza dall’infezione da coronavirus: uno pneumatorace. Si tratta della lesione di una parte del polmone con fuoriuscita di aria nel torace, con il collasso del polmone stesso. Le pronte manovre attuate in rianimazione hanno permesso di poter drenare quest’aria e di mantenere espanso il polmone. Le condizioni (aggiornate alle 10 di domenica mattina, ndr) pertanto permangono sempre gravi".

"Fatto tutto, è un miracolo che oggi don Mauro sia qui"

"In questo momento mi permetto di dirvi questo - ha poi aggiunto don Giorgio Porta rivolgendosi  ai fedeli, con la voce rotta dalla commozione, al termine della messa delle 10 del giorno di Pasqua - E’ stato fatto tutto, davvero tutto. Il fatto che don Mauro sia qui è un miracolo. Che sia vivo oggi è un miracolo. E’ il segno del suo amore profondo per la vita e per questa comunità, per la sua gente. Di fronte a questo sarebbe bello se noi potessimo rispondere con tanto e tale amore. Penso che questo sia il dono più grande per questa Pasqua che possiamo fare a don Mauro: pregare per lui e amarlo tanto quanto lui ama singolarmente ciascuno di noi".

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