Don Mauro Radice e il suo "Va che bèl", un inno alla vita
Quelle tre parole in dialetto che il responsabile della Comunità pastorale ripeteva spesso, ricordate anche dal sindaco di Agrate.

Don Mauro Radice e il suo "Va che bèl", un inno alla vita.
Quelle tre parole che ripeteva spesso
A tanti, in questo mese di calvario e in queste ore successive all'annuncio della morte del sacerdote, vinto dal Covid, sono tornate alla mente quelle parole, pronunciate rigorosamente in dialetto, che il responsabile della Comunità pastorale di Agrate, Omate e Caponago ripeteva spesso. Un apprezzamento per le cose belle, anche e soprattutto quelle piccole, che accadono ogni giorno.
La commozione del sindaco
Tre parole citate anche dal sindaco Simone Sironi nel suo commosso ricordo.
"Con il cuore a pezzi, cerco di pensare all'unica cosa che mi consola in questo momento - ha scritto il primo cittadino - Il tuo sorriso, accogliente e buono. Ci stai dicendo anche adesso "Va che bèl!". Noi oggi facciamo troppa fatica a vedere tutto il bello e il bene che ci hai sempre invitato a riconoscere, con la tua semplicità. Ma siamo sicuri che tu te lo stia già godendo tutto l'abbraccio di Dio. Ciao don, ci mancherai tanto!".
Il cordoglio della Cooperativa Achille Grandi
"La Cooperativa Achille Grandi - si legge in un comunicato del presidente e del Consiglio di amministrazione - si unisce al dolore dei sacerdoti don Giorgio, don Davide, don Luigi, padre Luciano, delle suore, del decano don Angelo e di tutti i fedeli della Comunità pastorale Casa di Betania per la scomparsa dell'amato parroco don Mauro Radice. Un ricordo e una preghiera in questo momento di dolore unito al ringraziamento per tutto il bene che ha profuso per la nostra Comunità".