"E ora chiamatemi Sindaca"
Monica Buzzini, primo cittadino di Caponago, ha deciso che è tempo di cambiare e ha cambiato anche nome alla pagina Facebook.

"E ora chiamatemi Sindaca". Monica Buzzini, primo cittadino di Caponago, ha deciso che è tempo di cambiare e ha cambiato anche nome alla pagina Facebook.
"E ora chiamatemi Sindaca"
A darle lo spunto sono stati i bambini. I primi a chiamarla Sindaca. E così Monica Buzzini, primo cittadino di Caponago, ha deciso che è tempo di cambiare... d'ora in poi la versione femminile di Sindaco sarà la "regola".
Detto Fatto. La sindaca ha subito cambiato il nome della sua pagina Facebook spiegando ai suoi concittadini che è stata una scelta dettata dalla volontà di prestare attenzione alle parole che usiamo, perché "dietro ogni parola c'è un mondo" - ha scritto su Facebook.
"Spesso mi chiedono cosa preferisco Sindaco, Sindaca, Signora Sindaco - prosegue la Buzzini sul suo post. Se devo essere onesta non era una cosa che mi appassionava, ma negli scorsi 5 anni ho provato ad essere in ambienti dove il nome al femminile era necessario per affermare una presenza che non era solo maschile. Ci sono sindaci e sindache e i bambini e le bambine che ho incontrato sono stati i primi ad usare il femminile, mi aveva colpito la loro naturalezza.
È il tempo dell'attenzione alle parole che usiamo, parole corrette perché dietro ogni parola c'è un mondo.
Io porto il mio per quello che sono, una donna, una Sindaca. Cambio quindi oggi anche qui il nome della pagina Monica Buzzini Sindaca Caponago. È il tempo".
Qui sotto il post su Facebook
Cosa dice l'Accademia della Crusca
Sebbene non sia particolarmente utilizzato, il termine sindaca si va affermando progressivamente.
Certo, c'è chi non lo ama particolarmente ma, come la stessa Accademia della Crusca ha chiarito, è corretto usarlo così come è corretto scrivere chirurga, avvocata, architetta, magistrata, ministra e così via.
L'Accademia spiega che è quello che è già accaduto per molti altri mestieri e professioni consolidate come ad esempio l'infermiera, la maestra, l'operaia, la modella, la cuoca, la segretaria. Questi ultimi sono termini che non suscitano alcuna obiezione, e questo non perché siano formalmente “corretti”, mentre invece sindaca o architetta sono “sbagliati”, ma semplicemente perché siamo abituati all'uso dei primi e non dei secondi.