"E' ora di aprire una moschea", fa discutere la proposta di Desio Città Aperta

Un "tema legittimo" per il sindaco, la Lega pronta a raccogliere le firme

"E' ora di aprire una moschea", fa discutere la proposta di Desio Città Aperta
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"E' ora di aprire una moschea città". Una proposta di Desio Città Aperta che fa discutere e che ha già spaccato i desiani. Se il sindaco dice che "è un tema legittimo", la Lega è pronta a raccogliere le firme per impedire che la moschea venga realizzata.

 

"I tempi sono maturi per dare ai musulmani un luogo di culto"

Per il sodalizio, nato nel 2002 come rete di associazioni di Desio e dintorni e comunità straniere locali, tra cui la numerosa comunità pakistana riunita nell'associazione Minhaji Ul Quran, con l'obiettivo di favorire il dialogo tra culture e religioni diverse, i tempi sono maturi per dare ai musulmani un luogo di culto.

Un tentativo già nel 2014

La richiesta di costruire una moschea era già stata avanzata nel 2014 dalla comunità pakistana che, però, non aveva avuto un seguito. "In questi anni - afferma Desio Città Aperta -  il dialogo e l'integrazione, soprattutto con la comunità pakistana, ha dato i suoi frutti. Uomini e donne che si sentono parte della comunità, che pagano le tasse, che lavorano, che parlano italiano e che partecipano sempre alle iniziative sia nostre che dell'Amministrazione. Eppure non hanno ancora un luogo idoneo per il loro culto, nonostante sia un diritto previsto dalla Costituzione. Secondo noi, è arrivato il momento che l'attuale Amministrazione comunale dia il permesso di realizzare una moschea".

"Lo chiediamo da anni" dicono dalla comunità pakistana

"Lo chiediamo da anni ha affermato Ashraf Mohammed Koakhar, referente dell'associazione Minhajj Ul Quran che gestisce il centro di via Forlanini - Oggi non abbiamo spazi e dobbiamo appoggiarci ai Saveriani, che ringraziamo, ma non possiamo sempre dipendere da loro". "E' un tema legittimo, seguirò il dibattito che si svilupperà intorno alla proposta" la risposta del sindaco, Roberto Corti.

Leghisti sul piede di guerra

I leghisti dicono un "no deciso" e sono pronti a raccogliere le firme come nel 2014. "Occorre tenere conto delle leggi in vigore e di quelli che potrebbero essere gli sviluppi futuri -  affermano i militanti del Carroccio - ma prima di tutto occorre rientrare nella legalità e chiudere le moschee abusive. Il sindaco Corti ha vinto le elezioni del 2016 anche con il voto della comunità islamica, che lo ha sostenuto. Ora viene invitato a mantenere la promessa fatta. La Lega è disponibile a dialogare con tutti, ma la nostra posizione è chiara e non prendiamo in giro nessuno". E proseguono: "Questo è un argomento che divide la città e crea tensioni. Non è una priorità e nel Pgt non sono previsti spazi per la realizzazione di nuovi luoghi di culto. Desio è una città che non riesce nemmeno a curare la manutenzione del verde e delle piste ciclabili, bisogna imparare a gestire le questioni più elementari per dimostrare di essere una città intelligente".  Approfondimenti nel servizio sul Giornale di Desio in edicola

 

 

Commenti
Davide

Ma se noi andiamo in Pakistan a vivere e chiediamo di costruirci una chiesa loro ce la costruirebbero?

Roberto Coppolino

Conosco molti pakistani che vivono in città da anni e lavorano, rispettano le leggi, pagano le tasse, crescono i loro figli e sono assolutamente integrati e partecipano alla crescita di Desio. Sarebbe giusto poter dare loro la dignità che meritano permettendogli di professare la loro fede in un luogo comodo e sicuro.

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