Ecco perchè la Brianza è più colpita
Di certo il virus ha circolato meno la prima volta. Ma questo non basta perchè c'è a Monza chi lo ha ripreso
Monza e Brianza è tra i territori più colpiti di questa seconda ondata. E tutti si pongono la stessa domanda: perché? Purtroppo non è perché facciamo più tamponi degli altri. Sicuramente ne facciamo moltissimi, oltre duemila al giorno circa, molti più che nella prima fase, ma la percentuale di positivi sui tamponi effettuati è altissima. Molto più alta della media regionale che si ferma al 16%. Basti pensare che solo ieri i positivi erano 1300.
Le ipotesi
Abbiamo chiesto al sindaco di Monza Dario Allevi come mai questa seconda ondata sia più violenta della prima sul nostro territorio. La Brianza ha i dati più alti, assieme a Varese e Milano. Mentre Lodi, Bergamo e Cremona che l’altra volta vennero travolte, ora reggono di più l'ondata del contagio. «Mi dicono che gli elementi sono due: il primo che quando una quota di popolazione ha gli anticorpi, il virus circola meno e si propaga più lentamente. Ma attenzione, non si pensi all’immunità completa perché abbiamo casi di persone del nostro territorio ricoverate in ospedale durante la primavera per Covid che si sono reinfettate durante la seconda ondata e sono ora nuovamente finite ricoverate. Gli anticorpi non sembrano durare più di qualche mese, quindi tutti devono essere prudenti, anche se oggi i medici che non finirò mai di ringraziare hanno appreso meglio come curare la Sars Cov 2».
Serve più attenzione
Ma c’è un secondo elemento che sta «salvando» i bergamaschi. «Dal momento che ogni famiglia in quelle zone ebbe un morto, loro sono più attenti. Anche i loro giovani escono e si divertono, ma tengono distanze e mascherine. Sanno quanto male può fare il coronavirus e scene come quelle dei Navigli di Milano o di via Bergamo a Monza là non si sono viste. Qui si è abbassato troppo la guardia», ha rimarcato Allevi.
Circola troppo
Senza contare che quando il virus circola troppo, inizia a diventare difficile anche il tracciamento dei positivi e dei loro contatti. E così il virus si propaga sempre di più. Ma anche in questo senso si sta correndo ai ripari. «La Regione ci ha anticipato che dai primi giorni di novembre saranno disponibili i test rapidi: uno strumento utile per anticipare le nuove diagnosi. Sono consapevole che stiamo affrontando uno dei momenti più difficili e che a ciascuno di noi sono richiesti sacrifici, in diversi casi anche molto dolorosi. Ma siamo chiamati a fare ciascuno la propria parte per riuscire a rallentare la diffusione sempre più veloce dei contagi».