Educazione stradale per i richiedenti asilo a Camparada

Si tratta di un progetto pilota organizzato dall'associazione "2NOVE9 Bikers Care" che se darà i suoi frutti verrà esteso a tutto lo Stivale

Educazione stradale per i richiedenti asilo a Camparada
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A Camparada un progetto prototipo che poi, se darà i suoi frutti, sarà sviluppato in tutta Italia. Si scrive "progetto #nofrontiers - Educazione stradale", si legge un utilissimo corso che ha lo scopo di prevenire gli indicenti stradali che vedono coinvolte persone straniere prive di qualsiasi conoscenza del Codice della strada.

Il corso si è svolto stamattina a Camparada

E la location ideale per dare il via a questo ciclo di cincontri non poteva che essere Camparada vista la massiccia presenza di richiedenti asilo ospitati nell’ex convento di via Lario che ogni giorno percorrono le strade di Camparada e della vicina Arcore (soprattutto viale Brianza) per raggiungere la stazione ferroviaria arcorese.

Incontro organizzato dall'associazione "2NOVE9 Bikers Care"

La lezione si è svolta venerdì mattina nella sala consigliare del Comune di Camparada e ha visto la partecipazione dell’associazione «2NOVE9 Bikers Care», organizzatrice dell’evento, in collaborazione con il Comune di Camparada (rappresentato dal sindaco Giuliana Carniel), la Polizia stradale di Milano, "Comunità Brianza" e la Protezione civile di Camparada.

Cosa fa l'associazione?

"Siamo un’associazione no profit che assiste gratuitamente le vittime di incidenti stradali,
i loro familiari e gli aventi diritto - si legge sul sito Internet dell'associazione -  Il significato del nome “curioso” è racchiuso nella velocità massima raggiunta dalla Kawasaki Zx10 con limitatore inserito (ovvero 299km/h) e la parte interna di un disco-freno: saper andare in moto non vuol dire andare sempre forte, ma anche rallentare in egual misura per un suo uso responsabile. Passione e divertimento ma con testa. Le parole “bikers care” indicano il fulcro dell’associazione, ovvero il motociclista come figura di cui prendersi cura. Nonostante questo, l’associazione che abbiamo creato assiste tutte le tipologie di vittime, dagli automobilisti ai motociclisti, dai pedoni ai ciclisti, offrendo assistenza legale, medica medico–legale e psicologica in manieracompletamente gratuita".

Il pensiero del presidente Cancedda

"Il progetto ha l'obiettivo, attraverso una formazione professionale e costante, di ridurre il numero di vittime e le cause di incidenti stradali in Brianza che rappresentano purtroppo una fetta importante nel panorama lombardo - ha sottolineato il presidente dell’associazione Roberto Cancedda - Infatti, secondo i dati di Regione Lombardia, il 24% degli incidenti vede coinvolte persone di nazionalità estera le quali rappresentano però solo il 12% della popolazione: questo denota che l'attività repressiva, se applicata da sola, non è sufficiente a garantire l'incolumità di tutti i cittadini, i quali ogni giorno sono potenzialmente coinvolgibili in incidenti stradali, pur rispettando le regole imposte dal codice della strada".

Erano presenti alla lezione anche alcuni richiedenti asilo che parlano molto bene la lingua italiana, francese e inglese e che a loro volta organizzeranno corsi all’interno dell’ex convento di via Lario per impartire ai richiedenti asilo le regole elementari del nostro Codice della Strada.

 

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