ENPA salva 9 germani in pericolo alla Villa Reale di Monza
I nove piccoli sono caduti nel tombino, mentre la mamma e il decimo fratellino sono rimasti nella fontana.
Avventura a lieto fine per nove germanini, caduti in un tombino. Fuggiti dalla fontana della Villa Reale di Monza, soccorsi da ENPA.
ENPA salva 9 germani
Anche se finita bene, hanno vissuto davvero una gran brutta avventura nove microscopici pulli di germano reale. E vista la specie, quale miglior scenario se non quello della Villa Reale di Monza? L’episodio risale a mercoledì 25 aprile, quando in ENPA arriva la richiesta di un intervento. Ben nove germanini hanno bisogno di aiuto! Mentre nuotavano beatamente con la mamma nella fontana rotonda nel cortile davanti alla Reggia sono fuggiti in tutta fretta in direzione della Villa. Nella fuga il gruppo si è ritrovato sopra un grande tombino, chiuso da una grata con le sbarre piuttosto distanti. Il risultato? I nove piccoli sono caduti nel tombino, mentre la mamma e il decimo fratellino sono rimasti nella fontana.
Sul posto il personale ENPA
Sul posto sono arrivati prontamente Sergio Banfi, responsabile della sede operativa ENPA, e le volontarie Paola ed Eleonora. La guardia di sorveglianza in servizio, Maurizio, intuendo la posizione dei piccoli all’interno dei sotterranei grazie al loro pigolio, ha potuto accompagnare i tre soccorritori nel punto esatto. Qui, ben nascosti nell’intercapedine in mezzo alle tubature, Sergio, Paola ed Eleonora, con un piccolo retino e un bel po’ di fatica, hanno recuperato tutti e nove i germanini sistemandoli poi in uno scatolone. Riportati alla luce, i piccoli, ripresisi dopo la brutta esperienza, sono stati poi liberati nella fontana.
Qualche protezione in più non guasta!
È stato consigliato ai responsabili della Reggia di mettere in sicurezza non solo la grata incriminata; ma anche tutte le altre, coprendole con una rete per evitare altri incidenti analoghi in futuro. ENPA ricorda inoltre che i germani sono animali selvatici che non vanno avvicinati, sia per non spaventarli sia per non abituarli al contatto con l’umano che può solo essere un fatto negativo.