Giudiziaria

Era l'incubo dei vicini, anziana processata e condannata

Una delle coppie presa di mira aveva perfino deciso di vendere l’abitazione e di trasferirsi in un altro paese.

Era l'incubo dei vicini, anziana processata e condannata
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Era l'incubo dei vicini, anziana processata e condannata. Una delle coppie presa di mira aveva perfino deciso di vendere l’abitazione e di trasferirsi in un altro paese poiché non riusciva più a vivere serenamente nel complesso di villette.

Era l'incubo dei vicini

La donna, che doveva rispondere di atti persecutori nei confronti dei vicini di casa, come riferisce primaBrescia.it, ha patteggiato un anno, pena sospesa, di fronte al giudice del Tribunale di Brescia, Elena Stefana.

Grida notturne, colpi contro le pareti divisorie delle abitazioni, dispetti nei confronti dei vicini, insulti e perfino danneggiamenti.

Sembrano i comportamenti registrati in una delle tante puntate di “Vicini da incubo”, ma in realtà sono quelli denunciati da un gruppo di residenti di un complesso di villette a schiera di Coccaglio, un paese del Bresciano, che si sono rivolti a un avvocato di fiducia per querelare un’anziana vicina che, dopo che il fatto è arrivato in Tribunale, ha deciso di patteggiare un anno, pena sospesa.

La sentenza del Tribunale

Come riportato nella sentenza emessa dal giudice Elena Stefana del Tribunale di Brescia, l’anziana “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, con condotte reiterate, gridando, inveendo e battendo sui muri, quasi ogni notte, in modo da impedire il riposo notturno, urlando e spaventando i bambini ogni volta che si recavano nel giardino condominiale, distruggendo la tenda all’interno del loro giardino”, perseguitava i vicini di casa confinanti con la sua villetta costringendoli ad alterare le abitudini di vita.

Dalle indagini effettuate dai Carabinieri della stazione di Cologne a seguito della querela sporta dai vicini assistiti dal legale Silvia Lancini, è emerso che la donna da oltre un anno tormentava i vicini con “urla, insulti, rumori molesti, atti di danneggiamento” e creando in loro e nei loro figli uno stato perdurante di ansia e paura.

In sede processuale l'anziana non ha confutato le accuse. Anzi, tramite il suo avvocato ha scelto la via del patteggiamento. Il giudice ha quindi stabilito, dopo due brevi udienze, una pena di un anno di reclusione, sospesa poiché la coccagliese è incensurata, e la liquidazione delle spese processuali, pari a 2.300 euro circa.

Il legale delle parti offese: “Sentenza esemplare”

“Esprimo grande soddisfazione perché giustizia è stata fatta e la colpevole, messa dinnanzi alle proprie responsabilità da una severa condanna, ha finalmente desistito e interrotto i suoi comportamenti persecutori - ha sottolineato il legale delle parti offese - Una sentenza esemplare in tema di stalking condominiale, che restituisce la serenità a numerose famiglie e spero possa essere un monito per tutti”.

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