Esino si ferma per il commosso addio a Pierluigi Beghetto, l'assessore ucciso dal vicino di casa
Il 53enne viveva a Usmate Velate: "Tu come le tue api, nel silenzio, metodicamente, hai contributo in tante attività nella tua comunità"
Sono stati giorni di vero e proprio lutto a Esino Lario: strazio misto a pensieri di una comunità sotto shock che deve ancora elaborare quello che è successo a Pierluigi Beghetto, 53 anni, sposato e padre di due figli, residente a Usmate Velate e vittima dell'omicidio commesso nella mattinata di domenica 21 aprile 2024 in peno centro storico a Esino, dove era anche assessore.
Il commosso addio
Un assassinio per il quale al momento è in carcere il 60enne Luciano Biffi, vicino di casa di Beghetto. Volontario, apicoltore di passione e professione, aveva casa nel paesino dell’alto Lario dove era anche assessore Così, ieri, 25 aprile 2024, nel giorno dell'anniversario della Liberazione, i funerali dell'amato 53enne celebrati nella parrocchia di San Vittore a Esino, hanno riunito una comunità sgomenta e smarrita.
Il funerale nella sua Esino Lario
"Una storia assurda", si sente mormorare tra i presenti nella chiesa gremita al termine del rosario, momento in cui don Carlo Motta ha dato inizio alle celebrazioni. Il feretro in mezzo, come di consueto, le prime file, a sinistra, con i parenti della vittima e i rappresentanti dei paesi del territorio, tra cui il sindaco e amico di Pierluigi, Pietro Pensa, che si è presentato con il cappello da Alpino. Presenti anche molti da fuori città.
"La mamma di Pierluigi era originaria di un paese in provincia di Brescia, precisamente a Gambara – ci ha fatto sapere una cugina del defunto presente ai funerali – Abbiamo fatto tre ore di auto per venire qui a Esino. È una storia assurda, non sappiamo cosa pensare".
È una storia assurda
Presenti anche i membri della sezione locale degli Alpini, i volontari della Protezione Civile, di cui faceva parte anche Beghetto, le istituzioni cittadine e il gruppo Alpe Cainallo Esino 2000 al completo.
"Piano piano i riflettori su questa vicenda andranno spegnendosi – ha detto don Motta nella sua omelia – E forse è meglio così, perché stare dentro a qualcosa che ci ha scombussolato, ciò che è negativo e a ciò che è morte, è qualcosa di sovrumano. Siamo capaci di stare dentro un tempo così? Quali parole alla moglie e ai figli? Non le troviamo, il silenzio ci disarma. Eppure, tante parole sono state dette e scritte, forse anche troppe; c’è bisogno di entrare in un religioso silenzio. L’atteggiamento più giusto. Questo non è solo un commiato funebre. E' difficile, mi perdonerete moglie e figli, ma io porto nel cuore la speranza: non tutto è perso".
"Tu come le tue api, nel silenzio, metodicamente, hai contributo in tante attività nella tua comunità"
Il saluto finale, è arrivato anche dall’Amministrazione e dal sindaco Pensa, con cui Pierluigi ha costruito l’intera campagna elettorale del 2020, anno di insediamento della Giunta.
"Da parte di tutta la comunità di Esino Lario – ha dichiarato il sindaco – non riusciamo a dare spiegazione ai sentimenti che attraversano ognuno di noi. Ci si interroga su cosa fare, come prevenire questi fatti: è possibile? La comunità ha gli anticorpi per farlo da sola? Cosa, noi tutti, le autorità, possiamo mettere in campo che aiuti a generare questi anticorpi? Ci servirebbero le tue idee in questo momento. Gigi, ne sono certo, sarai presente e disponibile da lassù, come lo sei sempre stato. Tu come le tue api, nel silenzio, metodicamente, hai contributo in tante attività nella tua comunità, che hai onorato di scegliere e che è diventata la tua seconda famiglia. La tua pacata operatività lascerà un segno tangibile che solo un grande uomo può lasciare, non solo nel territorio, ma anche nei nostri cuori. Grazie alla moglie Annalisa, ai figli Lorenzo e Daniele, che ti hanno sostenuto in questi anni di servizio in Amministrazione. Sono onorato, anzi, siamo onorati di averti avuto tra noi. Grazie Gigi".
Il saluto anche da parte dell’Amministrazione:
"Caro Gigi, l’impegno amministrativo vissuto in questi anni ci ha fatto incontrare. Ci si vedeva di solito il venerdì, quando verso sera, ti presentavi dopo lavoro con in mano un mazzo delle chiavi del Comune, pronto a risolvere tutte le necessità di natura tecnica. Avevi una visione a 360 gradi, e avresti voluto risolvere tutte le problematiche del paese. Era come se tu sapessi che la vita è breve e provvisoria. Noi, purtroppo con immenso dolore non abbiamo potuto garantire la tua. Grazie per l’esempio che hai sempre dato agli altri. Anche noi ti abbiamo voluto bene. Questo è solo un arrivederci".
Il ricordo della Protezione civile
Il saluto finale anche da parte del caposquadra della Protezione Civile:
"La tragedia ci ha trovato tutti impreparati. Gigi era un grande lavoratore così come uno splendido volontario, insieme compivamo i lavori più difficili. Il disegno divino è a volte, per noi umani, incomprensibile. In nome di Gigi, un sentito cordoglio alla famiglia".
I funerali sono poi perseguiti al vicino cimitero comunale, dove Pierluigi verrà sepolto. Ad accompagnare la processione, i figli, a sinistra il maggiore, con il casco della protezione civile del padre in mano; a destra il minore, con in braccio la sua giacca del Cainallo 2000. La moglie, porta un fiore dai petali arancioni, le mani giunte.