Famiglia missionaria a km zero in oratorio

Nell'ex alloggio del parroco di San Pio X a Cesano Maderno vivono mamma, papà e i loro quattro figli.

Famiglia missionaria a km zero in oratorio
Pubblicato:
Aggiornato:

Famiglia missionaria a km zero in oratorio. Nuovi inquilini in quello che era l'alloggio dell'ex parroco di San Pio X a Molinello,  a Cesano Maderno.

Famiglia missionaria a km zero in oratorio

Sul citofono della canonica della parrocchia San Pio X a Molinello,  dove prima abitava don Luciano Ruggeri, ora ci sono sei nomi: Roberta, Ivan, Alice, Chiara, Marta e Andrea. Persone normali ma anche "missionari a km zero" per vocazione.  "Si può essere famiglia in tanti modi – spiega Ivan, il papà - e noi abbiamo deciso di vivere in canonica per essere un punto di riferimento per la comunità e ospitare chi ne ha bisogno".

Una famiglia votata all'accoglienza

"Non siamo i custodi dell’oratorio – continua Roberta, la mamma,  sgombrando il campo da equivoci – Siamo qui per donare la nostra presenza. Nel caso qualcuno avesse bisogno, la porta della nostra casa è sempre aperta". A parte questo, la vita dei Villa scorre come quella di tante altre famiglie: "Io sono educatrice e lavoro in una scuola con i bambini che hanno delle disabilità – continua Roberta – Mio marito è grafico pubblicitario e le nostre bambine di 11, 9 e 4 anni si dividono tra la scuola e gli impegni pomeridiani. Ora abbiamo anche un piccolo di nove mesi con noi".

Il legame con la comunità Papa Giovanni XXIII

Il carisma dei Villa è quello dell’accoglienza. "Ogni famiglia missionaria - spiegano - ne ha uno specifico. Noi siamo legati alla Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi. Tramite questa associazione, accogliamo in casa nostra persone, adulti o minori, che vivono un momentaneo bisogno. Sentivamo di voler fare di più e abbiamo iniziato la lunga verifica vocazionale per diventare Famiglia missionaria a km zero".

175 richieste in tutta Lombardia

L’accoglienza funziona in questo modo: "I Servizi sociali – spiegano i Villa – segnalano alla Papa Giovanni XXIII le situazioni critiche che coinvolgono minori e adulti. Le richieste sono molto elevate: attualmente circa 175 solo in Lombardia".  Nella vecchia casa di Bovisio Masciago i Villa non potevano fare molto, per via degli spazi limitati, ma avevano accolto lo stesso una bambina di pochi mesi. "È arrivata da noi – racconta Roberta –  con solo due tutine e un biberon usa e getta. La solidarietà della comunità è stata formidabile: ci hanno donato tantissimi vestiti e oggetti utili per la prima infanzia. Quando la piccola è cresciuta li abbiamo a nostra volta dati a chi ne aveva bisogno. Lasciarla alla famiglia affidataria è stato terribile ma nonostante questo rifarei tutto subito dall’inizio alla fine".

Seguici sui nostri canali
Necrologie