Fatture false, imprenditore indagato dalla Finanza
Nei guai anche due aziende di Barlassina e Meda. L'imprenditore usava il trucco delle promozioni pubblicitarie
Hanno emesso fatture false per 370mila euro: nel mirino della Guardia di Finanza sono finite sette imprese, di cui due attive in Brianza, a Barlassina e a Meda, e cinque sono state le persone denunciate, tra cui un imprenditore brianzolo.
Frode fiscale, aziende nei guai
I finanzieri di Monza hanno scoperto i movimenti per attuare una frode fiscale da parte di cinque soggetti, indagati dall’Autorità Giudiziaria in qualità di amministratori di sette imprese, operanti nel settore della meccanica, della pubblicità e delle telecomunicazioni, nonché del telemarketing. Per questo stamattina, mercoledì 5 gennaio 2022, su richiesta della Procura della Repubblica di Monza, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro, beni immobili e mobili registrati e altre disponibilità finanziarie per oltre 194.000 euro, quale profitto illecito di reati tributari.
Il trucco delle promozioni televisive
Il provvedimento cautelare scaturisce da un’attività ispettiva dell’Agenzia delle Entrate e dalle successive indagini patrimoniali effettuate dalle Fiamme Gialle. Più in particolare, un imprenditore brianzolo, titolare di una ditta individuale, si sarebbe reso responsabile di plurime condotte strumentali all’evasione e frode fiscale, utilizzando fatture false per circa 370 mila euro. Le fatture venivano emesse da sei società compiacenti, di cui una con sede in provincia di Monza e venivano giustificati come spese per promozione televisiva recanti descrizioni generiche – per “consulenze”, “vendita spazi pubblicitari” e “gestione appuntamenti e clientela”. Tutte, però, non erano sostenute e documentate da alcun contratto tra le parti e sono così confluiti nella dichiarazione dei redditi consentendo alla ditta individuale utilizzatrice il conseguimento di un illecito risparmio d’imposta, con un minor carico fiscale ai fini delle imposte dirette per circa 156.000 euro.
Imprenditore indagato
Al termine delle attività investigative, i Finanzieri hanno quindi assicurato l’esecuzione del provvedimento ablativo adottato dal Giudice per le Indagini Preliminari su proposta della Procura della Repubblica di Monza, per complessivi 194 mila euro, come profitto dei reati contestati, sia l’imposta evasa dalla ditta individuale sia l’Iva applicata sulle false fatture emesse, valorizzata per oltre 38.000 euro quale remunerazione dei soggetti
emittenti per il servizio illecito fornito.
L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con la Procura della Repubblica di Monza, fa parte dell'impegno della Finanza nella repressione delle frodi fiscali, costituenti un grave ostacolo allo sviluppo economico del
Paese.