Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, due arresti
I Finanzieri hanno anche eseguito sequestri preventivi e impeditivi di immobili per 2,7 milioni di euro
I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Monza stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, richiesta dalla Procura della Repubblica di Monza e disposta dal G.I.P. presso il Tribunale del capoluogo, nei confronti di due soggetti
extracomunitari, gravemente indiziati di essere i promotori di una articolata associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di induzione del pubblico ufficiale a commettere falso ideologico.
Contestualmente, i Finanzieri stanno dando esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dalla medesima Autorità Giudiziaria, finalizzato alla confisca diretta di un intero complesso immobiliare e di due ulteriori immobili, nonché ad un sequestro impeditivo di ulteriori 11 appartamenti, tutti utilizzati per ospitare i soggetti clandestini in Italia. Complessivamente il controvalore degli immobili sequestrati ammonta a circa 2,7 milioni di euro.
Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, le indagini
Il provvedimento custodiale scaturisce da un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza e condotta dalla Compagnia di Seregno, che ha consentito di disvelare come i due indagati, in qualità di conduttori di numerosi immobili – tutti di proprietà di tre società immobiliari brianzole – sub-locavano gli stessi solo formalmente a diversi soggetti extra-comunitari muniti di valido permesso di soggiorno, i quali a loro volta li utilizzavano per istruire false pratiche di residenza e/o di ricongiungimento familiare e concedevano, previa corresponsione di denaro “in nero”, i medesimi immobili in sub-locazione a diversi soggetti clandestini in Italia.
Più in particolare, gli approfondimenti investigativi eseguiti dalle Fiamme Gialle per gli anni dal 2019 al 2022, hanno consentito di ricostruire un giro di affari superiore ai 270.000 euro annui.