Gianluca Colleoni morì nel 2018 a Muggiò

Finì a processo per la morte del figlio: padre assolto in via definitiva

La Procura non ha impugnato la sentenza della Corte d'Appello di Milano che aveva scagionato Mario Colleoni

Finì a processo per la morte del figlio: padre assolto in via definitiva
Pubblicato:

Finì a processo per la morte del figlio: il padre è stato assolto in via definitiva. La Procura non ha impugnato la sentenza della Corte d'Appello di Milano che, lo scorso ottobre, aveva scagionato Mario Colleoni, 73enne di Muggiò, dall'accusa di aver ucciso il figlio Gianluca.

Padre assolto

Mario Colleoni era stato assolto "perché il fatto non sussiste". Un pronunciamento contro il quale la Procura non si oppone. Niente Cassazione, dunque. E la sentenza di secondo grado diventa dunque definitiva.

I fatti del 2018

I fatti risalgono al 9 dicembre del 2018. Una domenica come tante. Se non fosse che nell’elegante villetta di via Modigliani, a Muggiò, era scoppiata l’ennesima lite tra il padre all’epoca 72enne e quel figlio che da tempo aveva problemi di tossicodipendenza.

Nelle ore immediatamente precedenti la morte, il 48enne si era andato a schiantare contro un muretto a Lissone. Fatto che aveva provocato in lui un fortissimo stato di agitazione. Una volta a casa era scoppiata una violenta lite col padre. Il 48enne era stato colpito con un batticarne. Poi, il decesso. Era stato lo stesso Mario Colleoni, dopo aver coperto il corpo del figlio, a chiamare i Carabinieri.

L'uomo finì a processo

Fin da subito il legale difensore del pensionato, l'avvocato Manuela Cacciuttolo, aveva voluto dimostrare come non vi fosse un nesso di causalità tra i colpi inferti e il decesso. L’autopsia  stessa aveva rivelato come a provocarne la morte, fosse stato un infarto. Ma il pubblico ministero aveva comunque chiesto il rinvio a giudizio per omicidio volontario.

Imputazione cui l’avvocato Cacciuttolo si era opposta affidandosi per le consulenze al medico legale Arnaldo Migliorini e al cardiologo Domenico Corrado, il professore che si era occupato anche del caso di Davide Astori, il calciatore deceduto nel sonno a causa di problemi al cuore. La loro perizia era stata chiara: erano stati i fatti precedenti (estremamente stressogeni, a partire dall’abuso di sostanze stupefacenti, fino all’incidente automobilistico) a portare alla morte il 48enne e non i colpi inferti dal padre.

A ottobre era arrivata la sentenza di assoluzione da parte della Corte d'Appello. Ora, scaduti i termini per poter presentare ricorso, tale sentenza è diventata definitiva.

 

 

Seguici sui nostri canali
Necrologie