Fondazione Don Gnocchi presenta il Bilancio di Missione
All'università Bocconi una giornata di studio dedicata alla "Rendicontazione come strumento di responsabilità sociale"
Una realtà complessa e articolata, attenta agli aspetti di innovazione nei processi e negli strumenti, aperta ai territori nei quali opera e pronta a potenziare alleanze e reti con enti e istituzioni pubbliche, private, accademiche, dell’impresa e del volontariato: il tutto in fedeltà e coerenza con i valori ereditati dal fondatore e continuando a rispondere in maniera sempre più efficace ai bisogni di salute delle persone più fragili. È questo l’identikit che emerge dal Bilancio di Missione 2018 della Fondazione Don Gnocchi, presentato mercoledì alla School of Management dell’Università Bocconi.
Bilancio di persone
«Questo Bilancio è il risultato del lavoro congiunto di tante singole persone che, operando insieme, costituiscono la forza di una comunità viva e coesa- spiega il direttore generale della Fondazione, Francesco Converti-. Un percorso di condivisione in cui cresce la consapevolezza dell’importanza di rendere conto di ciò che la Fondazione sta realizzando non solo dal punto di vista economico-finanziario, ma anche e soprattutto rispetto al raggiungimento degli obiettivi di servizio al bene comune».
Obiettivi riassunti nel documento da numeri e dati significativi: 25 Centri residenziali e 2 IRCCS (3700 posti letto) e 28 ambulatori territoriali in 9 regioni, 5.935 dipendenti e collaboratori professionali, quasi 19 mila adulti ed oltre 370 minori assistiti in degenza, oltre 2.200 anziani e 658 persone con disabilità accolte nelle RSA e nei Centri diurni, 223 mila pazienti curati in ambulatorio e 11 mila a domicilio, 658 malati terminali seguiti con le rispettive famiglie negli hospice e 3 mila beneficiari di progetti di solidarietà internazionale in quasi tutti i continenti.
Un impegno sostenuto da un’intensa attività di ricerca scientifica traslazionale, integrato dal trasferimento di prodotti e servizi innovativi nella cura del paziente e innervato da un piano di formazione ai più diversi livelli (oltre 60 mila ore di formazione erogate lo scorso anno).
L’attenzione ai più fragili
Un quadro che – associato all’obiettivo della sostenibilità economica, indispensabile per la continuità dell’Opera e realizzato senza rinunce e compromessi nella qualità dei servizi offerti – conferma la Fondazione Don Gnocchi in un ruolo di primo piano nel panorama sociosanitario del nostro Paese e nel variegato mondo del Terzo Settore.
«L’attuale contesto storico ci pone di fronte a grandi sfide materiali e culturali: a bisogni crescenti non corrispondono né risposte, né risorse adeguate. Occorre ritrovare la strada giusta per andare avanti e questo significa comprendere che senza solidarietà, senza attenzione ai più fragili, non c’è futuro – aggiunge il presidente, don Vincenzo Barbante -. Per questo la Fondazione sente la responsabilità di rendere conto del proprio operato, mostrando che è possibile servire il bene comune e che questa esperienza sa ispirare entusiasmanti percorsi di ricerca e innovazione e rappresenta la carta vincente per uno sviluppo sostenibile per l’intera comunità». Il Bilancio di Missione – frutto del lavoro diretto da Eufrasia Novellini, responsabile del Servizio Convenzioni e Privato sociale – illustra quanto realizzato lo scorso anno grazie anche ai racconti di uomini e donne che, come ospiti od operatori, danno un senso al lavoro quotidiano dei Centri “Don Gnocchi” in Italia e nel mondo. Il tutto con immagini di grande impatto, approfondimenti, focus e testimonianze che narrano efficacemente i piccoli e grandi squarci della quotidianità in Fondazione.