Mandato di arresto europeo ed estradizione in Italia per Omar Rtazi, tunisino, 25 anni, ricercato per due anni perché accusato di violenza sessuale commessa a ottobre 2023 a Desio contro una donna, una sessantenne brianzola, incontrata per caso in strada. Lo stupro sarebbe avvenuto sotto il grattacielo che svetta sulla Statale 36, tra i cespugli di un’aiuola in strada, su un materasso adagiato al terreno. La vittima, in un momento di difficoltà personale, era ubriaca e, secondo la ricostruzione dei Carabinieri di Desio, lui l’avrebbe fatta bere fino ad approfittare di lei ripetutamente.
La violenza era avvenuta nel 2023, vittima una sessantenne
Dopo il fatto, avvenuto nel 2023, era scappato, ma ora è stato riportato in Italia. Il tunisino, difeso dall’avvocata Elisa Martignoni, è a disposizione dell’autorità giudiziaria di Monza, di fronte alla quale deve rispondere del reato di violenza sessuale aggravata. Risalire alla sua identità è stato molto impegnativo. Quella notte, un gruppo di giovani di passaggio videro il presunto stupratore e la vittima: quest’ultima in silenzio, visibilmente scossa. La prima a comprendere la gravità della situazione fu una ragazza della comitiva, che riuscì a farsi confidare la verità dalla sessantenne.
I Carabinieri hanno ricostruito il suo percorso di fuga
Rtazi, tuttavia, riuscì a fuggire, dileguandosi verso la stazione ferroviaria. Attraverso l’analisi dei filmati delle telecamere delle stazioni di Desio, di Milano Centrale e di Torino Porta Nuova – un lavoro di osservazione di ore di filmati – lo avevano ricondotto al capoluogo piemontese, sua città di residenza. Rtazi, due anni fa, si trovava in Brianza a far visita a un connazionale (estraneo alle accuse). I Carabinieri erano riusciti a risalire anche a un numero di telefono da lui utilizzato, anche se intestato a un altro straniero.
Si era rifugiato in un centro profughi in Germania
Seguendo i movimenti del telefono del tunisino da Torino, gli inquirenti erano riusciti a ricostruire i suoi spostamenti. Il giovane aveva lasciato il Paese, passando la frontiera da una via di montagna seguita da migranti e clandestini. Il 25enne, alla fine, “rispunta” nell’elenco di cittadini stranieri accolti in un centro profughi della Germania. La successiva collaborazione con le autorità tedesche, infine, ha portato al trasferimento in Italia.