«Fumata nera» sul ritorno dei Templari
Non è detto che possano riprendere il servizio di presidio della Cappella Reale
I templari per ora restano in panchina, almeno fino alla fine dell’anno. E dopo non è detto che possano rientrare in gioco riprendendo il servizio di presidio della Cappella Reale come hanno fatto per un paio di settimane tra settembre e ottobre, su richiesta del Consorzio Parco e Villa Reale.
«Fumata nera» sul ritorno dei Templari
La risposta della Curia ambrosiana al sindaco di Monza Paolo Pilotto (che è anche presidente del Consorzio) è arrivata in piazza Trento e Trieste nei giorni scorsi. Il testo non è noto ma da quel che trapela esprimerebbe dubbi sul servizio reso dai templari.
Il sindaco non si sbottona più di tanto «perché devo ancora sottoporre la questione al Consiglio di gestione del Consorzio». Definisce però la risposta «in puro stile ecclesiale: una risposta austera e severa».
Austera perché «la Curia ricorda che la Cappella reale è una chiesa consacrata e come tale soggetta alla diretta responsabilità della Curia stessa». Severa «perché fa capire che serve cautela, e invita gli organi preposti (il Consorzio, ndr) a usare loro questa prudenza». Il motivo: «L’associazione Templari Oggi non è tra quei soggetti con cui la Chiesa ha rapporti stabili».
La prudenza del sindaco
Insomma, la Curia lascia al Consorzio ogni decisione in merito ma invoca prudenza. «Da parte mia -conclude Pilotto - investirò della questione il Consiglio di gestione del Consorzio, che dovrebbe radunarsi entro la fine dell’anno e potrà così prendere una decisione in merito».
Tutto inizia il 21 giugno, quando il Consiglio di gestione del Consorzio approva la convenzione con l’associazione Templari Oggi che “ha manifestato la volontà -si legge nella delibera- di mettere a disposizione del Consorzio volontari/cavalieri, per presidiare alcuni ingressi ed edifici di particolar rilievo, tra i quali la Cappella Reale e Villa Mirabello durante i fine settimana” secondo un calendario concordato. Tra l’altro, i cavalieri dovranno, indossando un abbigliamento “identificativo dell’associazione, che ne consenta l’immediata riconoscibilità da parte della cittadinanza”, “presidiare in modo volontario e non retribuito, coordinandosi con il Consorzio e sotto la guida di un incaricato dello stesso, ingressi ed edifici di particolar rilievo gestiti dal Consorzio; supportare la cittadinanza, fornendo informazioni utili a rendere edotta l'utenza sui corretti comportamenti da tenere nel Parco e per accedere a strutture in gestione al Consorzio; coadiuvare gli organi di competenza vigilando sul rispetto delle regole; monitorare il territorio, evidenziando le eventuali problematiche esistenti e segnalare, pertanto, agli organi di competenza quanto rilevato durante lo svolgimento della loro attività (...). I cavalieri/volontari dell'associazione non sono autorizzati ad intervenire attivamente in caso di reato, fatte salve le prerogative che la legge riserva ad ogni cittadino, ad effettuare indagini sugli individui e/o a schedarli o intromettersi nella sfera privata altrui”.
La convenzione
La convenzione, che prevede sei mesi di prova e una durata di tre anni rinnovabili, è sottoscritta dal direttore generale del Consorzio, Bartolomeo Corsini, e dal presidente nazionale di Templari Cattolici d’Italia (1300 iscritti in Italia), Mauro Giorgio Ferretti. Grazie all’accordo viene riaperta dopo trent’anni la Cappella Reale.
In ottobre Pilotto scrive allal Curia per chiedere, in sostanza se le vede bene un servizio di tal fatta. Ora la rispota da Milano. Va ricordato che i templari (circa tremila cavalieri tutta Italia) svolgono un servizio di presidio in molte chiese italiane, soprattutto in quelle dove non c’è una presenza fissa di ecclesiastici, permettendo così l’apertura e la visita di queste strutture che altrimenti resterebbero chiuse e inaccessibili. Il tutto a titolo di volontariato gratuito.