Furto e ricettazione di auto di lusso: smantellata banda italo-albanese
Nel corso dell'operazione i Carabinieri hanno sequestrato quindici vetture, per un valore di un 1.750.000 euro
I componenti della banda erano in grado di rubare, smontare e sostituire i telai delle auto di lusso rubate
Furto e ricettazione di auto di lusso
Le indagini hanno preso avvio a seguito di un controllo stradale effettuato su un camion bisarca a Muggiò.
Questa mattina all'alba il blitz dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza in collaborazione con il Nucleo Investigativo regionale della polizia penitenziaria che ha portato all’esecuzione di 17 misure cautelari e patrimoniali per associazione a delinquere finalizzata al furto e al riciclaggio di auto di lusso.
Nel corso degli arresti gli inquirenti hanno sequestrato migliaia di euro nelle disponibilità degli indagati e individuato una serie di capannoni a Monza e in altre provincie lombarde dove l’organizzazione stoccava il materiale utile al furto delle autovetture o per il successivo posteggio di quelle appena rubate.
Le indagini
I componenti dell'organizzazione erano in grado di rubare, smontare e sostituire i telai delle auto di lusso rubate: principalmente Bmw, Audi, Range Rover e Jaguar, che venivano poi rivendute sia in Italia che all’estero, in particolare in Germania, Albania e Montenegro.
Per riuscire a seguire le attività del gruppo criminale - al vertice due cittadini albanesi e tra i componenenti diversi italiani, tra cui alcuni meccanici - gli inquirenti si sono avvalsi del servizio operativo internazionale, oltre che della collaborazione del nucleo investigativo della penitenziaria. Ad aiutare gli investigatori a chiudere il cerchio sull’organizzazione, sono stati i collegamenti tra alcuni detenuti finiti in carcere a seguito di una resistenza a pubblico ufficiale, che erano stati sorpresi a bordo di una delle auto rubate incluse nell’inchiesta.
L'utilizzo di "jammer" per bloccare antifurti e gps
Le macchine venivano intercettate fuori dagli hotel di lusso, in aree di sosta custodite e presso alcuni posteggi dell'aeroporto internazionale di Milano Malpensa e venivano rubate con l’utilizzo di disturbatori “Jammer”: dei dispositivi in grado di bloccare antifurti e gps. Una volta rubate venivano nascoste in box affittati sotto falso nome e con falsi documenti per essere smontate e spedite in pezzi con numeri di telai e centraline modificati, oppure rimontate su telai di auto incidentate acquistate a basso prezzo.
Nel corso dell'operazione i Carabinieri hanno sequestrato quindici vetture, per un valore di un 1.750.000 euro.
“Questo gruppo era composto da professionisti - ha commentato il Procuratore Capo di Monza Luisa Zanetti - che utilizzavano strumenti sofisticati: c’era chi pedinava i proprietari, chi effettuava il furto e i tecnici che lavoravano alle auto. Abbiamo contestato loro anche il reato di sostituzione di persona, per l’utilizzo dei documenti falsi con cui si intestavano i box”. Poi il Procuratore ha concluso “grazie alla perfetta sinergia degli investigatori, con il Gip abbiamo contestato agli indagati l’associazione a delinquere di carattere transnazionale, il che significa un aumento di pena da un terzo alla metà".
Valentina Rigano