Emoji, oggi la giornata delle faccine. E voi quale usate di più?

Le faccine sono ormai diventate un vero e proprio strumento di comunicazione, non solo tra i più giovani. Grazie a loro, senza parole, possiamo dire tanto

Emoji, oggi la giornata delle faccine. E voi quale usate di più?
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Emoji, oggi la giornata mondiale delle faccine

Emoji, diteci la vostra :-)

Sono la nostra arma segreta e super rapida per esprimere in un secondo sentimenti e stati d'animo senza dir nulla. E' impossibile non conoscerli. Sono gli emoticons! E oggi 17 luglio è la giornata mondiale dedicata alle famose faccine che tutti noi, almeno una volta, abbiamo utilizzato. Ce ne sono davvero per tutti i gusti e le emozioni. Ma voi quale usate di più? Qual è per voi la più bella?

Arrivano proprio da lontano

Nate nel lontano diciassettesimo secolo, all'inizio erano semplici caratteri tipografici che, affiancati, formavano un'immagine. I due punti e la parentesi chiusa è l'esempio più evidente. Negli anni '80, grazie all'informatica, subiscono un'accelerazione e nei '90, grazie ai cellulari, evolvono nelle emoji. Oggi non sono più caratteri tipografici affiancati ma vere e proprie icone che esprimono le più diverse emozioni.

A ogni paese il suo

Per il World Emoji Day, Twitter ha creato una lista di quelle più diffuse nelle diverse parti del mondo. E chiaramente la domanda sorge spontanea: il significato delle faccine sarà lo stesso in tutto il mondo? Sicuramente sappiamo quali sono quelle più usate in ogni Paese. In Canada, Uk e Usa ad esempio, la faccina più usata è quella della fatica. Francia, Italia e Giappone, invece, sono Paesi sentimentali: per loro vince sempre il cuore. La Spagna è indistruttibile e mostra i muscoli. Pollice in alto per Germania e Australia.

Emoji

L'impero da 280 milioni di dollari

In tutto questo fermento c'è anche chi ha costruito un impero sulla più comune di esse, lo smile, arrivando oggi a un giro d'affari di 260 milioni di dollari. Parliamo di Franklin Loufrani, giornalista francese classe 1942 che, negli anni '70, comincia a stampare un viso giallo sorridente accanto alle buone notizie che apparivano sul giornale. Da quel primo passo è nato Smiley, un impero in grado di sfornare ogni anno tremila nuovi prodotti sorridenti. Lo scettro oggi è in mano al figlio di Loufrani, Nicolas, quarantaseienne che ha saputo spalmare la faccina ovunque, dagli abiti firmati, ai gadget, fino ai fumetti e ai film.

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